Di fronte a 2.500 spettatori – tutto esaurito – la Nazionale ribalta i pronostici e vince una partita fondamentale nella corsa agli Europei. A gennaio azzurri ai Mondiali in Danimarca.

La notte di Fasano è colorata d’azzurro. Un’altra impresa, un altro risultato straordinario. L’Italia batte 31-30 (p.t. 13-14) la Serbia al Palasport di Fasano – di fronte a 2.500 spettatori – e conquista una vittoria di importanza capitale nel Gruppo 4 di qualificazione agli EHF EURO 2026.

La 2^ giornata vede infatti la Nazionale, per la prima volta con questa formula, superare la squadra proveniente dalla seconda fascia e arrivare così lanciata alle gare di marzo contro la Lettonia, decisive per proseguire la corsa. Nel mezzo un altro appuntamento di enorme portata: i Campionati Mondiali, dove gli azzurri torneranno, nel gennaio prossimo in Danimarca, a distanza di 28 anni dall’ultima e unica partecipazione del 1997.

Per l’Italia è la sesta vittoria nelle ultime otto partite, la quarta consecutiva in casa, difendendo l’imbattibilità creata contro Turchia, Belgio e Montenegro nelle scorse qualificazioni ai Mondiali.

MVP RADIO NORBA. Il migliore in campo di serata è il terzino Mikael Helmersson, autore di otto reti e uno dei trascinatori della Nazionale, premiato da Radio Norba, partner della FIGH e sponsor di maglia al Palasport di Fasano.

LA PARTITA. Il DT Riccardo Trillini deve rinunciare ancora al capitano Andrea Parisini. Restano fuori anche Leban e Manojlovic, mentre rientrano, rispetto alla gara persa in Spagna (31-30), due pedine importanti come Giacomo Savini e Umberto Bronzo. Si prendono la squadra Simone Mengon (6), Bortoli (4) e un Helmersson per la prima volta titolare e apparso in grande spolvero.

L’Italia parte col piede sull’acceleratore, tocca subito il 5-2 e prova a fare la partita. La difesa della Serbia, affidata alla ruvidità della coppia Marsenic-Pehmalbec, fa un po’ fatica a prendere le misure sulla rapidità italiana. Simone Mengon mette il timbro, con un gran gol dai nove metri, sul 7-4. La Serbia impatta sull’8-8. Ruotano gli uomini: dentro Marrochi e Savini, sulla linea Martini avvicenda Sontacchi.

Anche tra i pali lo staff azzurro alterna a più riprese Ebner e Colleluori, col primo che, seppure lontano dai numeri visti in Spagna, piazzerà le parate decisive nei minuti finali. È un primo tempo teso. L’Italia spreca in superiorità numerica e nel finale della prima mezz’ora sciupa il vantaggio (13-12) e va immeritatamente al riposo sotto di una rete.

Soffrire, incassare, rispondere. Il secondo tempo azzurro è questo. La Serbia trova nel talento di Dodic le giocate che mettono in crisi la 6-0 italiana. Il 22-18 di Ilic al 40’ sarà il massimo vantaggio di una contesa che per la Nazionale si fa difficile, tutta in salita. Ma questa Italia dimostra di sapere risalire dagli inferi, di sapersi rialzare. Cambio difensivo, con una sorta di 3-3 molto aggressiva per stanare l’attacco serbo, e un paio di fiammate di Marco e Simone Mengon riaprono i giochi sul 22-20. Al 54’ l’Italia trema ancora: 29-27 di Ilic, ribadito sul 30-28 al 56’. Sembra chiusa, ma questa Italia non ‘muore’ mai. Break di 3-0 aperto da Dapiran, intervallato dal solito Simone Mengon e chiuso, su palla recuperata, dal gol-vittoria firmato De Angelis. L’ultimo attacco serbo s’infrange sulla difesa italiana. Marsenic, a gioco ormai concluso, spara fuori. Esplode la gioia azzurra. Altra prova magistrale, altra impresa, ancora una notte da ricordare.

PRIMA VOLTA. L’Italia batte la Serbia per la prima volta nella storia delle qualificazioni europee, ribaltando il trend che nel 2009 aveva visto i balcanici imporsi 34-31 e 48-24 tra andata e ritorno.

La classifica aggiornata del Gruppo 4: Spagna 4 pti, ITALIA 2, Serbia 2, Lettonia 0

FORMULA. Si qualificano alla fase finale degli EHF EURO 2026 le prime due di ciascun girone, a cui si aggiungono le quattro migliori terze di tutti gli otto gruppi. La classifica delle terze viene stilata tenendo conto esclusivamente dei risultati ottenuti contro prima e seconda del proprio raggruppamento.

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