La risposta del comune di Fasano che chiarisce la situazione “Casina Comunale”: indetto l’avviso pubblico per riaprire subito con un nuovo gestore.
Gentile sig. Direttore, leggiamo incuriositi e ammirati le verbose considerazioni dell’amministratore della Fa.Tu.S., che con spiccate doti istrioniche cerca di ribaltare una verità incontestabile: la Casina nelle sue mani non ha funzionato, e il dirigente del Servizio patrimonio bene ha fatto ad avviare il procedimento di risoluzione contrattuale.
Mancanza degli investimenti richiesti dalla concessione, grossi debiti verso l’amministrazione (80.000 euro solo di Tassa Rifiuti), apertura dal 1° maggio al 30 settembre mai rispettata, mancata ristrutturazione del seminterrato del Palazzo dei Congressi: queste sono solo alcune delle contestazioni evidenziate dal dirigente.
La gestione – Fa.Tu.S. non stava quindi realizzando quanto promesso, tra l’altro, nella convenzione del 2018: “conservazione del bene” e “valorizzazione economica”, obbligandoci ad agire per serie ragioni di tutela dell’interesse pubblico.
Abbiamo avvertito il dovere di istruire una pratica inattaccabile, per non esporre i contribuenti fasanesi a un lungo e rischioso contenzioso che avrebbe aggravato la situazione.
L’Ufficio patrimonio ha dovuto ricostruire le vicende della Casina in una giungla di atti, molto spesso di Enti non più esistenti da anni, come l’Azienda Autonoma Cura Soggiorno e Turismo, o privatizzati, come Enel e Acquedotto Pugliese.
Recuperarli è stata impresa da archeologi più che da pubblici funzionari. La Casina avrà, quindi, un nuovo gestore, da individuare con l’avviso pubblico che abbiamo bandito e che è riservato a chi è in grado di riaprirla subito, questa stessa estate.
Speriamo tuttavia si comprenda che il silenzio, il lavoro e i risultati sono, in tutti i campi, il nostro modo di amministrare. In questo caso, nell’esclusivo interesse degli unici, veri proprietari della Casina: i contribuenti di Fasano.
Il sindaco Francesco Zaccaria
Il consigliere delegato alle prospettive di sviluppo della Selva di Fasano, Francesco Bianco