Parte da Fasano una protesta che si sta estendendo anche ad altre città, con disagi evidenziati dai gommisti per la problematica riguardante gli pneumatici fuori uso (PFU), che ormai da mesi si accumulano nelle officine e nei depositi perché le ditte incaricate del ritiro effettuano il servizio con notevoli ritardi.
Dal novembre 2011 lo smaltimento degli pneumatici si paga anticipatamente contestualmente all’acquisto delle gomme, è obbligatorio per legge come stabilito dal Decreto Ministeriale n.82 del 2011 ed è obbligatorio per chi vende farlo pagare al fine di coprire i costi di smaltimento futuri quando questi pneumatici verranno sostituiti. In Italia ogni anno si producono 380. 000 tonnellate di PFU, rifiuti che devono essere smaltiti da appositi consorzi come avviene per la carta, la plastica, il vetro, gli oli esausti, ecc.
In attesa del ritiro da parte dei consorzi, i gommisti sono costretti ad accumulare e conservare gli pneumatici nelle loro officine oppure dotandosi di appositi locali; negli ultimi tempi i ritardi nel ritiro delle gomme esauste si sono sempre più accumulati tra il malcontento e i disagi da parte degli operatori del settore che, esauriti gli spazi, hanno cominciato ad accumularli anche all’esterno delle officine con disagi sempre più crescenti al punto di costringere a cercare locali aggiuntivi da usare come deposito con aggravio di costi non da poco conto; una situazione via via più grave spesso divenuta insostenibile.
Così proprio da Fasano, da Lovecchio Pneumatici, è partita la protesta via social per denunciare il problema che è purtroppo comune a tutti i gommisti, ormai alla soglia della disperazione; la protesta è subito diventata virale in quanto i colleghi di Fasano e dintorni hanno cominciato a pubblicare le foto con le loro cataste di penumatici in attesa di ritiro sottolineando il grave disagio. Così la protesta si sta allargando anche ad altre città perché del problema se ne parli diffusamente per trovare soluzioni che devono essere necessariamente di tipo globale