Il Consigliere regionale Fabiano Amati comunica l’intento di eseguire verifiche su quanto effettivamente realizzato
Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati: “L’impresa appaltatrice dei nuovi lavori dell’ospedale Monopoli-Fasano ha dichiarato il fine lavori. Ma come previsto, sono certo che manchi ancora qualche milione di produzione, ma adesso saranno le verifiche della direzione lavori a dirlo. Comunque è un sollievo, poiché ci mettiamo alle spalle la pessima esperienza con Partecipazione Italia del gruppo Webuild, che mi ha costretto a svolgere un’attività ossessiva di controllo e monitoraggio per non far fallire una delle più grandi idee politiche, su cui ho concorso sin dal 2009, oggi prossima a tramutarsi in realtà.
La notizia è inoltre un sollievo, poiché si mette un punto fermo nella vicenda, così da assegnare con procedure lineari e regolari i lavori oggetto dell’appalto ma stralciati per venire incontro alle esigenze dell’impresa, ricambiati – però – da un atteggiamento sempre proditorio, per fortuna limitato – nei limiti del possibile – dal RUP e dalla Direzione lavori. E in questo senso va a loro il mio ringraziamento, a nome di una comunità, quella che risiede nell’area tra Bari e Brindisi, che attende da sempre la soddisfazione di una domanda di salute inserita nell’emergenza e nell’alta-media intensità di cura.
La Direzione generale della ASL, invece, la ringrazierò all’avvio effettivo dell’attività sanitaria, con un’anticipazione di gratitudine non appena saranno compiuti tutti gli atti necessari e di coerenza, attinenti alla tutela piena dell’interesse e dei soldi pubblici; a cominciare dalla decisione d’impugnare, ricorrendone tutti i presupposti di fatto e di diritto, le determinazioni del Collegio consultivo tecnico, su cui avremo modo e tempo di svolgere una riflessione più articolata.
Il mio impegno ovviamente continua, incentrato su tutte le fasi successive, affinché – speriamo – la fine del 2024 siano l’anno in cui, con l’apertura al servizio, i cittadini potranno cominciare a curarsi”