Operazione dei carabinieri che hanno imputato alla banda una serie di furti di veicoli consumati nell’arco di un anno. A capo dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, due uomini tra cui un fasanese di 42 anni.
37 furti messi a segno tra le province di Bari, Brindisi e Taranto tra febbraio 2020 e gennaio 2021. A organizzarli un 24enne di Monopoli e un 42enne di Fasano arrestati dai carabinieri assieme ad altre sette persone, tra cui due donne. Le accuse sono: associazione per delinquere, rapina, furto aggravato, ricettazione, danneggiamento e riciclaggio di autovetture e di pezzi di ricambio. Cinque persone sono finite in carcere e quattro agli arresti domiciliari.
I due uomini, che secondo le indagini coordinate dalla procura di Bari sarebbero al vertice del gruppo, si sarebbero avvalsi della collaborazione di un venditore foggiano di arnesi da scasso e dispositivi elettronici all’avanguardia. I colpi venivano pianificati anche al telefono usando parole in codice. Attraverso intercettazioni telefoniche, la visione dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza e l’analisi dei tracciati Gps dei mezzi rubati, i carabinieri sono risaliti ai componenti del gruppo.
Due gli episodi definiti singolari e avvenuti entrambi nell’agosto del 2020. Il primo riguarda un’auto rubata a Pezze di Greco: la vittima del furto, per riavere indietro il mezzo, avrebbe contattato un esponente di spicco della criminalità organizzata di Brindisi ritrovando la vettura senza ricevere in cambio denaro. Il secondo, invece, riguarda un altro furto di un’auto sempre a Pezze di Greco ritrovata poi a Locorotondo in quanto – come emerge da una intercettazione telefonica – il proprietario era persona malavitosa da non toccare.
Nel corso delle indagini sono stati trovati e restituiti 20 mezzi rubati, sono stati trovati più di 300 pezzi e 8 motori oltre a diversi arnesi da scasso. Durante gli accertamenti due persone sono state arrestate e altre 10 denunciate.