“Antigone – Opera Rock” nasce nell’ambito del progetto HERMES – Heritage Rehabilitation as Multiplier cultural Empowerment within Social contest», finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg V-A Greece-Italy 2014-2020.
Il capofila del progetto è la Città di Fasano in partenariato con il Teatro Pubblico Pugliese, il Ministero a Cultura e Sports della Grecia, l’Università di Ioannina – Research Committee, partner associato la Regione Puglia – Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio. Il Teatro Pubblico Pugliese, a seguito di un avviso pubblico, ha affidato la produzione alla compagnia ResExtensa. “Antigone” è un atto unico di Jean Anouilh ispirato alla tragedia di Sofocle, con la regia di Enzo Toma, le coreografie di Elisa Barucchieri, le musiche originali di Reverendo, light design Carlo Pastore.
Gli attori sono: Caterina Petrarulo in Antigone, Giorgio Consoli in Emone, Franco Ferrante in Creonte, la musicista Roberta Russo in arte Kyotolp interpreta il Coro. Il dramma, composto durante l’occupazione nazista della Francia, rielabora il mito adattandolo alla situazione storica di quel momento in cui milioni di giovani morivano e restavano insepolti senza che nessuno si prodigasse per loro.
Antigone è la giovane figlia di Edipo e Giocasta. Dopo il suicidio di Giocasta e l’esilio di Edipo, i due fratelli di Antigone, Eteocle e Polinice, si uccidono a vicenda, contendendosi il trono di Tebe. Creonte, fratello di Giocasta, è il nuovo re e ha deciso di offrire sepoltura solo a Etéocle e non a Polinice, descritto come un delinquente e traditore. Con un editto Creonte avverte che chiunque oserà seppellire il corpo del rinnegato sarà punito con la morte. Nessuno osa sfidare l’editto e il cadavere di Polinice viene abbandonato al sole e ai cani. Solo Antigone si oppone, sino alla disperazione, sino a sacrificare la sua stessa vita.
La regia di Enzo Toma, si muove in uno scenario che incrocia, mescola, assimila la reggia di Creonte ad un campo di battaglia, tra suoni elettronici/industrial uniti a spoken music e luci telescopiche e impercettibili, con personaggi che si dilaniano nella propria e opposta umana follia. “Lo spettacolo, infatti, affronta la tematica della diversità in contrapposizione con la normalizzazione spesso richiesta, seppur in maniera non esplicita – spiega Toma stesso -. In particolare, pretende di declinare ed interpretare gli articolati linguaggi giovanili intrisi di valori spesso ignorati e incomprensibili per il resto della comunità. Atteggiamenti forse conformisti nel modo di vestire, nell’ascoltare musica, sono ed hanno in realtà un comportamento ragionevole, maturo. Lo spettacolo si insinua nella condizione di molti giovani ai quali manca una pratica delle opportunità, della possibilità di sbagliare, spesso di fare e sono schiacciati tra le leggi morali dell’uomo maturo, quelle dei “piedi per terra”, della “ragionevolezza” del buon senso, del “rispetto delle regole”.
Toma e gli attori di “Antigone” interpretano questo dilemma, questo strazio, in uno scenario che richiama una guerra passata, ma, mai interrotta. Con milioni di giovani vittime insepolte ancora oggi.
L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria.
Dopo Fasano, lo spettacolo andrà in scena ad Arta, in Grecia, mercoledì 11 Gennaio.