Il Consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio, annuncia lo stanziamento di un finanziamento per la valorizzazione di due grotte a Martina Franca e a Fasano
La Giunta regionale, eseguendo una disposizione contenuta nel bilancio 2022, ha finanziato il recupero e la fruibilità di della grotta del Cucco di Martina Franca, finanziata per 178mila euro, e della grotta degli Appestati di Fasano, finanziata per 121mila euro (il residuo, per un ammontare di 490mila euro, sarà finanziato nel 2023).
La prima esplorazione nota della grotta del Cuoco risale al 1930, diretta dal canonico martinese Giuseppe Grassi, con gli esiti riportati in un manoscritto dello stesso sacerdote.
La grotta degli Appestati di Fasano, invece, si presenta ancor oggi inaccessibile ed è ritenuto il luogo ove erano sepolti i morti della peste scoppiata nel biennio 1690-91.
Il 10 dicembre 2021 lo stesso consigliere regionale Amati partecipò al ritrovamento di un teschio, chiamato Laurenzia, in grado (forse) di dimostrare ciò che la tradizione tramandava sulle sepolture dei morti di peste.
Un teschio in grado probabilmente di provare, le analisi sono ancora in corso, il racconto per tradizione di Giuseppe Sampietro nelle sue indagini storiche su Fasano. Fino al 2021 i racconti, le leggende e le numerose ispezioni, non avevamo mai trovato riscontri, anche perché la grotta è stata utilizzata nei secoli per accumulare materiale raccolto dagli spietramenti. Il 10 dicembre 2021 la probabile svolta e la possibilità che il racconto per tradizione divenga storia.
“Scesi, infatti, nella Grave – racconta Fabiano Amati – con uno speleologo e una troupe cinematografica che stava realizzando un docufilm su Dante e le cavità pugliesi, ed ecco la straordinaria scoperta. Un teschio. Non sappiamo, ovviamente, se di uomo o donna, ma siccome quel giorno si festeggiava la Madonna di Loreto pensammo di chiamarla Laurenzia. Laurenzia, la donna di Fasano, uccisa dalla peste del 1690 e ritrovata il 10 dicembre 2021″.