Si tratta di un ventisettenne di origini pakistane fermato nel corso un’operazione della Polizia di Stato. Per tutti i 14 fermati l’accusa è di terrorismo internazionale
Maxi operazione antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla procura di Genova, Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, con arresti in Italia e all’estero: 14 le ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di cittadini pakistani inseriti nel circuito relazionale diretto di Hassan Zaher Mahmood, il 27enne pakistano che il 25 settembre 2020, a Parigi, ha compiuto un attacco nei pressi della ex sede della rivista satirica Charlie Hebdo. Per tutti l’accusa è di associazione con finalità di terrorismo internazionale. Dalle indagini è emerso che il leader della cellula aveva ottenuto lo status di rifugiato in Italia nel 2015.Tra gli arrestati vi sarebbe anche un 27enne pakistano residente a Fasano. L’accusa per i fermati è di associazione con finalità di terrorismo internazionale, perché sospettati di far parte d’una rete che stava ideando attentati.
L’indagine ha svelato l’esistenza e l’operatività, in diverse province italiane e in alcuni paesi europei, di una cellula terroristica riconducibile ad un più ampio gruppo di giovani pakistani, autodenominatosi “Gruppo Gabar“, tutti facenti parte dei contatti diretti dell’attentatore di Charlie Hebdo.
L’operazione, condotta dalla Digos di Genova e dal Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo esterno della Polizia di Stato, vede il coinvolgimento degli Uffici antiterrorismo di Spagna e Francia, coordinati dall’ECTC- European counter terrorism centre di Europol.