Una mostra con 41 autori per aprire un ciclo di manifestazioni che ruoteranno attorno al tema dell’archivio e del collezionismo. Si chiama “Womb. Opere dall’archivio Utsanga” ed è il primo evento del calendario di iniziative proposte dall’associazione “U’mbracchie” all’interno del Museo della casa alla fasanese. L’appuntamento è per giovedì 2 giugno alle 19 con l’inaugurazione. La mostra sarà aperta fino al 13 giugno.
Inaugurazione il 2 giugno alle 19 nel museo della casa alla fasanese. L’appuntamento inaugura un ciclo di eventi sul tema dell’archivio e del collezionismo.
In esposizione ci saranno poeti, poeti visivi e sonori, autori di scritture asemantiche o libri d’artista, «teorici dell’arte e della letteratura provenienti da tutto il mondo, opere di asemic writing, poesia visiva e concreta, libri d’artista.
L’evento, a cura di Mariantonietta Clotilde Palasciano, direttrice artistica del Museo della casa alla fasanese, ha il patrocinio del Comune di Fasano.
L’associazione «U’mbracchie» è nata nel 2010 per promuovere la riqualificazione del centro antico di Fasano distinguendosi con iniziative di cittadinanza attiva e promozione di attività culturali come l’apertura e l’allestimento del «Museo della casa alla fasanese», un’antica cellula abitativa nel centro storico di Fasano, all’interno della quale è possibile rivivere l’essenza delle case in tufo del XVI secolo.
Un gioco di contrasti quello tra la casa-museo e le mostre d’arte contemporanea come “Utsanga.it”.
La mostra. “Utsanga.it” (ISSN 2421-3365), che viene dal sanscrito e significa “grembo”, è una rivista di analisi liminale fondata nel 2014, a Lecce, da Francesco Aprile e Cristiano Caggiula guardando alle dinamiche e problematiche del panorama letterario globale, alle forme che la parola assume nell’extra-letterario allargando i confini di ciò che chiamiamo poesia, alle diverse declinazioni dei linguaggi di ricerca.
Del 2016, invece, è la nascita dell’archivio «Utsanga», sorta di mappatura/catalogazione di materiali eterocliti, effimeri, opere, libri, riviste. Per la terza volta dalla sua nascita (dopo le mostre di Catanzaro nel 2016-2017 e Ivrea nel 2018), e per la prima volta in Puglia, parte dell’archivio si aprirà al pubblico con una mostra che raccoglie 41 autori provenienti da tutto il mondo fra poeti, poeti visivi, autori di scritture asemantiche o libri d’artista, teorici dell’arte e della letteratura, performer, poeti sonori, navigati stregoni dei linguaggi umani e giovani arrembanti in un mix di opere e autori che copre un arco di tempo capace d’andare dagli anni Sessanta ai nostri giorni, rappresentando un termometro, uno spaccato significativo della storia e dell’evoluzione di queste pratiche sempre terra di confine. «Womb», allora, è un grembo che abbraccia una intricata selva di linguaggi accogliendo la gestualità dello scrivere che perde la propria relazione con il significato facendosi asemic writing, ma anche la capacità della parola poetica di uscire dal libro e dalle gabbie speculative della stampa per corteggiare altre forme, altri media, conoscendo il vuoto e la sua composizione grafica con la poesia concreta e la costruzione materica e politica del testo nella poesia visiva. In ultimo, ma non meno importante, il libro diventa oggetto, scultura, ma anche pratica amanuense che riscopre le connessioni della composizione estetica con la parola al tempo stesso strumento sonoro, visivo, plastico.
Gli autori: Mariangela Guatteri, Fabio Lapiana, Giovanni Fontana, David Felix, Tim Gaze, Lucinda Sherlock, Cristiano Caggiula, Francesco Aprile, Egidio Marullo, Marco Giovenale, Giuseppe Calandriello, Ásgrimur Kuldaboli Pórhallsson, Lina Stern, Vittore Baroni, Dona Mayoora, Luc Fierens, Eugenio Lucrezi, Kerri Pullo, Hilda Paz, Reed Altemus, Clemente Padin, Giancarlo Pavanello, Clotilde Palasciano, Miriam Midley, Cheryl Penn, Francesco Saverio Dòdaro, Enzo Miglietta, Ruggero Maggi, Rafael Gonzalez, Vittorio Fava, Vittorino Curci, Kenryo Hara, Gino Gini, Fernanda Fedi, Oronzo Liuzzi, Adriano Accattino, Enzo Patti, Anna Boschi, Cecelia Chapman-Jeff Crouch, Giuseppe Pellegrino.