Bella notizia per la chiesa pugliese dove il vescovo-poeta sempre dalla parte dei poveri e costruttore di pace ha sempre operato. Vescovo di Molfetta è stato il padre spirituale di molti sacerdoti che operano oggi nelle parrocchie della regione.
Per “Don Tonino” Bello, il vescovo della “Chiesa con il grembiule” un passo importante verso la gloria degli altari. Incontrando il prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il cardinale Marcello Semeraro, il Papa ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosce le virtù di monsignor Antonio Bello (1935-1993).
Antonio Bello nasce ad Alessano (Lecce) il 18 marzo 1935. Entra nel Seminario Minore di Ugento dove nel 1948 consegue la licenza di Scuola Media, per poi scegliere il liceo classico frequentato dal 1950 al 1953 presso il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta. Ordinato sacerdote. Il 10 agosto 1982 è nominato vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi e il 30 settembre anche di Ruvo di Puglia. Dal 1985 presidente di Pax Christi Italiana, il 12 maggio 1987 viene incaricato nella Cep del settore pastorale della “giustizia e pace”. Muore a Molfetta il 20 aprile 1993. È sepolto nel Cimitero di Alessano.
L’iter per la sua beatificazione si è aperto a livello diocesano il 30 aprile 2010 con la prima seduta pubblica nella Cattedrale di Molfetta. Oggi, infine, il via libera del Papa al decreto che ne riconosce le virtù eroiche. Monsignor Antonio Bello diventa venerabile.
Un amico, un compagno di viaggio, un pastore. Semplicemente un uomo. Monsignor Antonio Bello, per tutti don Tonino, è stato tante vite in una sola, unificate dall’amore a Dio e alla Chiesa, nel segno dell’attenzione privilegiata ai poveri, così come insegna il Vangelo. Apostolo della Chiesa con il grembiule, secondo una felice definizione, la sua anima sensibile e profonda si è tradotta in articoli giornalistici di forte impatto sociale, in preghiere nata dalla vita quotidiana, in poesie di struggente dolcezza spesso dedicate alla Vergine. Ma se chiedete a chi l’ha conosciuto vi dirà che di lui colpiva soprattutto la semplicità, il condividere l’esistenza comune della gente “normale”, l’avere la porta sempre aperta. Prima di casa, poi di parrocchia, infine in episcopio.
Per numerosi sacerdoti che oggi guidano parrocchie in varie città pugliesi don Tonino Bello è stato il punto di riferimento e di formazione negli anni del seminario, padre spirituale e guida che ha loro insegnato molti in termini di spiritualità e di servizio ai poveri e ai bisognosi.
Una notizia appresa con gioia da tutti, specie dai fedeli che hanno avuto modo di conoscerlo direttamente o di apprezzare le sue riflessioni, letture e insegnamenti.