I cantautori si sono esibiti nel cuore della città il 17 e 18 agosto in due appuntamenti del Locus Festival inseriti nel cartellone di eventi estivi “Wow! Fasano”.
I più attenti si ricorderanno del loro recente duetto sul palco del Teatro Ariston di Sanremo sulle note della poetica “Giudizi universali”. In pochi, però, avrebbero potuto immaginare che l’estate 2021 li avrebbe visti esibirsi nella splendida Piazza Ciaia, uno di seguito all’altro. E, invece, il Locus Festival – alla sua XVII edizione – ha portato a Fasano i cantautori Willie Peyote prima e Samuele Bersani dopo per due live (inseriti nel nutrito cartellone “Wow! Fasano”) che hanno lasciato il segno. Generazioni distanti e testi che affrontano tematiche tra loro diverse seguendo ritmi tra loro opposti: eppure, entrambi gli artisti sono riusciti a lasciare senza parole il folto pubblico presente, e non perché non ci fossero versi da cantare a squarciagola. Anzi.
Ha iniziato il più giovane Willie Peyote, all’anagrafe Guglielmo Bruno, in scena il 17 agosto. Irriverente, caparbio e schietto in pezzi di denuncia sociale o chiaro schieramento politico, romantico in quelli dedicati ai sentimenti, sagace nelle barre da rapper, eppure più profondo nei brani di cantautorato o in quelli in cui omaggia un grande come De André (“Il Bombarolo”), ha letteralmente fatto impazzire il suo pubblico. Preceduto dalla performance della rivelazione elettronica Whitemary, accompagnato da una band di eccellenze artistiche, costituita da Luca Romeo (basso), Dario Panza (batteria), Daniel Bestonzo (tastiere synth), Enrico Allavena (trombone) e da Damir Nefat (chitarra), ha presentato il suo “Tourdegradabile” che prende il nome dal quarto album intitolato “Iodegradabile”, sintesi di brani che raccontano la degradabilità del tempo e dei valori in questa epoca. Dall’apertura con “Mostro” e proseguendo con una carrellata di successi come “I cani”, “Io non sono razzista, ma…”, “C’era una vodka”, “Semaforo”, fino alla più recente “Mai dire mai (La Locura)” con cui ha ottenuto il Premio della Critica proprio all’ultima kermesse sanremese, ha ipnotizzato il giovane pubblico con la sua musica e le sue rime, schiette come le sue riflessioni tra un pezzo e l’altro. Nel susseguirsi della scaletta, da “Miseri”, “Portapalazzo”, “Le chiavi in borsa”, “Willie Pooh”, “Quando nessuno ti vede” fino a chiudere con il tris “Mango”, “Vendesi” e “Che bella giornata”, Willie Peyote è riuscito a conquistare anche i più scettici con il suo modo originale di fare musica.
È stato un concerto da spaccacuore quello di mercoledì 18 agosto: Samuele Bersani ha inondato di bellezza e poesia il palcoscenico fasanese nella tappa del suo ultimo tour dopo l’uscita dell’album “Cinema Samuele” (2020). Insieme alla band – composta da Tony Pujia e Silvio Masanotti alle chitarre, Stefano Cenci alle tastiere, Davide Beatino al basso e Marco Rovinelli alla batteria – ha regalato continue emozioni lungo una discografia che ha fatto crescere un’intera generazione. Un tuffo nel presente con l’ultima “Pixel”, seguita da “Psyco” e “Occhiali rotti” ha solo inondato i presenti nelle acque magiche di brani storici come “Spaccacuore”, “En e Xanax” e “Cattiva”. Salti tra un presente sempre più maturo e un passato musicale indimenticabile, fatto di canzoni come “Il pescatore di asterischi” e “Replay”, Premio della Critica a Sanremo 2000 (altra connessione con il collega torinese esibitosi la sera precedente, spettatore a sorpresa del live in piazza); immancabili poi “Freak”, Coccodrilli” e la tanto attesa “Giudizi Universali” intonata dopo un inaspettato blackout sulla scena. Chiusura affidata a “Il mostro” e “Chicco e Spillo”, tra l’entusiasmo della piazza sold out. Il tributo al suo Maestro, Lucio Dalla, nel cuore della serata, ha confermato l’idea che la bella Musica non conosce barriere temporali perché resta eterna. «Quando cantiamo tutti insieme siamo più forti di qualunque blackout» ha scritto il cantautore sul suo profilo Instagram a proposito del concerto a Fasano. Ed è davvero così, specie se a guidare quel canto sono la sensibilità, la scrittura, la semplicità, la lealtà di un artista come Samuele Bersani.
E adesso che i concerti in Piazza Ciaia sono entrati di diritto nel cassetto dei ricordi estivi, il nostro augurio è quello che anche la prossima stagione possa ricordarci che la Musica ha un potere salvifico, che ha sempre qualcosa da dire e lo fa spesso, e per fortuna, attraverso personalità di forte impatto. Su qualunque età.
di Angelica Sicilia