Il libro “Eppure sono lieve” è una storia di violenza psicologica e mobbing familiare. Lo strumento della letteratura e della poesia come momento di impegno civile nel percorso di consapevolezza della donna.
La scrittrice milanese Bruna Colacicco è la vincitrice della sezione “libri editi” del “Premio Letterario Internazionale Donna”, promosso dal CIF (Centro Italiano Femminile) di Fasano, con la partecipazione del comune. La cerimonia di premiazione della XXXII edizione, presentata da Mina Corelli, si è svolta ieri sera presso la sala all’aperto del lido “Il Santos”, di Torre Canne (Fasano). La Presidenza della Repubblica ha conferito al Premio Letterario Donna una medaglia di rappresentanza.
Bruna Colacicco, con il volume “Eppure sono lieve” (Manni, San Cesario di Lecce, 2019) ha primeggiato nella sezione “libri editi”. Il libro racconta la storia di Bruna e dell’amica Giovanna, vittima di un marito aggressivo e manipolatore che la sta poco a poco annientando. Bruna aiuta l’amica in un percorso di consapevolezza che la porterà a chiudere un rapporto distruttivo per sé e per i figli. La tematica di fondo è quella della “violenza psicologica”, il mobbing familiare, spesso difficile da riconoscere perché non porta ferite fisiche. Non meno grave, è il tema della “violenza assistita”, che riguarda i figli minori costretti ad assistere a episodi ripetuti di abuso e a respirare in famiglia l’aria malsana della sopraffazione. Il libro, con una narrazione accattivante e lieve, intervallata dalle poesie di Giovanna, rappresenta un esempio di romanzo di impegno civile.
La giuria del premio, per la sezione libri editi, è composta quest’anno da Claudia Bruno, giornalista Rai, Agnese Legrottaglie, Danilo Sabino, Antonietta Rubino. Per la sezione inediti (sedici premiati nelle sezioni prosa e poesia, per giovani e adulti) è costituita da Michele Iacovazzi, Mariella Muzzupappa e da Mina Corelli, presidente del CIF di Fasano.
A consegnare il premio a Bruna Colacicco è stato il vicesindaco Giovanni Cisternino. “Il romanzo, condotto a due voci – si legge nella motivazione della giuria – mescola diversi linguaggi: narrazione, diario, poesia per affrontare un tema tanto attuale quanto ancora poco conosciuto: il mobbing familiare, il maltrattamento domestico, non solo fisico, ma anche e soprattutto psicologico, che intrappola le donne in una relazione distruttiva. La protagonista trova però nella scrittura e nell’amicizia una possibilità di riscatto, segno che l’emancipazione femminile non è solo utopia”.
«Ringrazio gli organizzatori di questo concorso e la presidente del CIF – ha detto Bruna Colacicco – Sono molto felice di questo riconoscimento che mi fa sperare di essermi avvicinata all’obiettivo del mio lavoro: dare un contributo alla comprensione di un fenomeno subdolo, difficile da individuare e da spiegare nei suoi meccanismi e nelle conseguenze spesso indicibili. Accanto ai trattati tecnici per gli addetti ai lavori, ai saggi divulgativi e alle testimonianze crude, è necessario affiancare storie reali ed esemplari, raccontate nel linguaggio del romanzo e della fiction. Sono forme narrative potenti queste, capaci di raggiungere chiunque, di proiettare il lettore dentro gli avvenimenti, dentro le emozioni e i sentimenti, a fianco dei protagonisti nel percorso per raggiungere la consapevolezza, e di far capire con naturalezza, anche fenomeni difficili, complessi e subdoli come questi».
“Il premio Letterario Donna – ha detto la presidente Mina Corelli – è nato nel 1987 per dare spazio e voce alla scrittura al femminile. Nel tempo, abbiamo voluto dare un’impostazione diversa e oggi il premio è aperto alla partecipazione di uomini e donne e spazia su varie tematiche, cercando di incontrare tutti i gusti letterari, anche quelli giovanili. Anche la composizione della giuria rispecchia questa finalità. L’obiettivo è promuovere la scrittura e, con essa, la cultura. Esso è ormai un punto di riferimento importante per la nostra regione e la massiccia partecipazione di quest’anno, con la presenza di opere di ottimo livello e provenienti da tutta Italia, ne è una conferma”.