Nella giornata di giovedì 5 novembre, il SISP dell’ASL di Brindisi, come da programma, ha sottoposto ad esame orofaringeo tutti gli operatori della RSA “Canonico Rossini” che, com’è noto, ha sede a Fasano, in via Gravinella.
Già il 7 di novembre, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL brindisina ha comunicato l’esito del test SARS – Cov – 2 effettuato: negativi! Tutti gli operatori della Residenza Socio – Sanitaria, dedicata alle memoria del sacerdote e benefattore fasanese Luigi Rossini, sono, dunque, risultati negativi al cosiddetto “tampone”. Ovviamente, la notizia ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutto il personale in servizio. Personale che già dallo scorso mese di febbraio, rinunciando a parecchio della propria vita privata, con doveroso zelo, garantisce il diritto alla salute degli anziani ospiti.
“L’esito dei tamponi, ha dichiarato Massimo Vinale, presidente dell’ASP Terra di Brindisi, a cui fa capo la RSA “Canonico Rossini”, restituisce serenità ai familiari dei nostri anziani e ripaga delle tante rinunce i nostri operatori. Tuttavia, ha commentato Vinale, l’idea che una RSA, una scuola o un qualsiasi sevizio comunitario, possa, in assoluto, evitare il contagio, mentre nel Paese, in media, si contano quasi 35 mila nuovi casi e 400 decessi al giorno, è un’idea abbastanza ingenua e riflette l’insipienza. Perciò, ha concluso il Presidente dell’ASP, è doveroso osservare le regole, i protocolli, le precauzioni a tutti note e la sana prudenza, evitando ogni sirena negazionista”.
Nonostante la serrata totale, però, i familiari degli anziani ospiti della RSA “Rossini” possono continuare a far visita ai propri cari.
Dal mese di ottobre, infatti, con accesso dall’esterno, la direzione di via Gravinella ha allestito un’apposita sala, utile a garantire uno “spazio visite anti-covid”, dove i familiari, grazie anche all’ausilio di un interfono, possono, tranquillamente, incontrare e dialogare con i propri cari, seppur fisicamente distanziati.