Buona la prestazione di Fabiano Amati che stravince nella sua Fasano e in molte città della provincia di Brindisi
Michele Emiliano sarà nuovamente il candidato presidente del centrosinistra per le Regionali 2020. Il governatore uscente, dato ampiamente per favorito, stacca nettamente gli altri tre sfidanti (Elena Gentile, Michele Emiliano, Fabiano Amati), raggiungendo una percentuale di consensi superiore al 70%. Un risultato senza sorprese, dunque: il governatore uscente, dato ampiamente per favorito, si è imposto in quasi tutte le province pugliesi, salvo in quella di Brindisi dove ha prevalso Fabiano Amati, con 4.729 i voti conquistati contro i 3.755 del governatore Michele Emiliano.
Per quanto riguarda invece l’affluenza, in tutta la regione si è attestata a quota 80.000, sostanzialmente non distante dai partecipanti che lo scorso anno parteciparono alla consultazione che ha incoronato Zingaretti segretario Dem. Il dato, però, appare distante dalle primarie del 2014, quando a votare furono in 134 mila.
“Ho perso ma mi consolano il sostegno di chi mi ha aiutato e votato e i risultati vittoriosi della mia provincia e di diverse città pugliesi“, ha dichiarato sui social network Fabiano Amati. “Ciò significa – continua – che la sfida non era velleitaria e che era proprio questo il momento di compiere gesti chiari, lineari e coraggiosi. E questo è, anche, il frutto di un lavoro di radicamento territoriale importante portato avanti in questi anni con la mia attività amministrativa che in provincia di Brindisi è stata gradita e riconosciuta.”
Plebiscito nella città di Fasano dove Fabiano Amati, nei tre seggi fra il centro della città e le due frazioni di Pezze e Montalbano, ha conseguito 2.848 voti contro i 74 di Emiliano, i 13 della Gentile e i 5 di Palmisano. Mentre in provincia di Brindisi Amati si è imposto sul governatore nei Comuni di Brindisi (dove il sindaco Riccardo Rossi si era, pubblicamente, schierato a favore di Emiliano), Cellino San Marco, Cisternino, Erchie, Latiano, Oria, Ostuni, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni e Torre S. Susanna.
“Adesso è il momento di fare le dovute valutazioni con i protagonisti – spiega Amati – perchè c’è un dato da non sottovalutare, la poca affluenza“.