Venerdì 15 marzo 2019 nell’ambito della stagione di prosa Simone Cristicchi in “Manuale di volo per uomo”. 

Venerdì 15 marzo il teatro Kennedy ha ospitato Simone Cristicchi protagonista del suo spettacolo “Manuale di volo per uomo”. 
L’emozionante spettacolo dell’artista romano rientra nell’ambito della Stagione di Prosa 2018-2019 (organizzata dal Comune di Fasano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese) ed è scritto dallo stesso Cristicchi con Gabriele Ortenzi (che ha curato anche le musiche) con la collaborazione di Nicola Brunialti. A firmare la regia è Antonio Calenda.

Simone Cristicchi stupisce il pubblico del Teatro Kennedy con una favola metropolitana ricca di emozioni e poesia. 
In “Manuale di Volo per Uomo”, Cristicchi interpreta un quarantenne rimasto bambino con un dono: catturare la bellezza di ciò che lo circonda in modo da rendere meravigliosa qualunque cosa: il fiore di tarassaco capace di crescere anche sull’asfalto, i grandi palazzi di periferia, le persone… 
Il filo conduttore su cui si basa l’intera drammaturgia infatti è una frase rievocata nel racconto della sua infanzia in istituto dalle suore, e pronunciata proprio da quella da lui preferita: ”niente è più grande delle piccole cose”.

Ed è così che conosciamo meglio Raffaello, attraverso le sue parole e i frammenti del suo vissuto che svela al capezzale di una madre ritrovata. 
Raffaello ama dipingere un mondo tutto suo, contare le lettere che formano le parole, tenere tutto in ordine nella Ferramenta in cui lavora. 
Ma lui non è un semplice uomo rimasto bambino, lui ha la capacità di cogliere le piccole cose, di fotografarle, metterne a fuoco i particolari e restituirne la grandezza che meritano.

Dai suoi ricordi narrati con la vivacità di un fanciullo, emerge dunque un racconto surreale e poetico in grado di esaltare le vite della gente comune, degli umili e degli emarginati invisibili di cui lui stesso ha fatto parte, e di coloro che ha incrociato nel cammino della sua vita non proprio semplice, ma della quale è riuscito a preservare lo stupore di bambino. 
Lo stupore di un bambino per cui una caduta in realtà è un volo; e forse “volare” significa proprio questo: non sentirsi come i “da soli” (così chiamati da Raffaello), ma circondati e arricchiti dalle esperienze delle persone che incontriamo, avere il coraggio di buttarsi nella vita, lasciandosi alle spalle le pesanti ferite del passato e poter finalmente costruire il proprio personale “Manuale di Volo”.

È la riflessione sulla felicità in tutte le sue sfumature, racchiusa in diversi volti e voci, a chiudere questo spettacolo che ha incantato il pubblico del Teatro Kennedy. 
<<Una felicità che nasce dal prendersi cura gli uni degli altri. Perché la mia felicità è la tua felicità. La felicità è prendersi cura del mondo intero.>>


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