Sei anni fa, il 24 settembre 2012, nei pressi della stazione di Cisternino, in territorio di Fasano, l’incauto atteggiamento dell’autista di un tir che aveva attraversato il passaggio a livello mentre le sbarre si stavano chiudendo, finì per provocare lo scontro con un treno, il Lecce Milano sul quale si erano 200 passeggeri.
Il macchinista accortosi dell’imprevisto ostacolo, cercò di salvare treno e passeggeri azionando la tromba e frenando. L’impatto fu inevitabile e il macchinista rimase ucciso dall’impatto, unica vittima di quella che poteva essere una tragedia di più ampie proporzioni. Per il suo coraggio e per aver scelto di restare al suo posto di manovra anzicchè mettersi in salvo, il macchinista, Giuseppe Campanella, 49 anni, di Acquaviva, è da considerarsi un eroe. Tra l’altro quel giorno doveva essere a riposa ma sostituì all’ultimo momento un collega indisposto.
Per il suo coraggio il 2 giugno, festa della Repubblica, il prefetto di Brindisi, Valerio Valenti, consegnerà alla signora Agnese Catucci, vedova di Campanella, la medaglia d’oro al valor civile conferita dal presidente Mattarella.