Hindi Zahra, cantante di origine marocchina cresciuta però in Francia, “regina” della world music contemporanea, aprirà il suo tour italiano a Selva di Fasano (Br) negli spazi del Minareto sabato 8 luglio alle ore 21.30.
L’iniziativa, rientra nell’ambito di “Selva In Festival. Culture-Arti-Paesaggi”, la rassegna estiva di appuntamenti teatrali, musicali, letterari ed artistici messa a punto dal Comune di Fasano in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese e con la collaborazione tecnica dell’associazione “Le Nove Muse”. Si tratta di un concerto in esclusiva per il centro-sud d’Italia, le successive tre date saranno, infatti, a Torino, Firenze e Milano.
Biglietto d’ingresso 8 euro per posto singolo non numerato. Potrà essere acquistato in ogni momento anche in prevendita su www.bookingshow.it o al botteghino del teatro Sociale di Fasano solo giovedì 6 luglio dalle ore 17 alle 19 o, ancora, al “Bar Rino” (a Selva di Fasano) o direttamente sabato 8 luglio al Minareto dalle ore 19.30. Info 393.8975459. Il parcheggio è alla Casina municipale da dove, a partire dalle ore 20 e fino ad inizio concerto, si potrà prendere il bus-navetta gratuito istituito dal Comune che condurrà al Minareto.
Hindi Zahra L’artista, definita dalla critica internazionale la “Patti Smith del deserto”, salirà sul palco del Minareto, in esclusiva per il centro-sud d’Italia, con la sua band di sei musicisti, Jérôme Plasseraud (chitarra), Paul Salvagnac (chitarra), Jeff Hallam (basso), Alexis Anerilles (tastiere e fiati), Raphael Séguinier (batteria), Ze Luis Nascimento (percussioni) ed interpreterà brani tratti dal suo più recente cd “Homeland” e dal precedente “Handmade”. Cresciuta con la musica tradizionale berbera, indiana ed egiziana, passa poi al rock psichedelico, al reggaee alla musica soul. A 12 anni si trasferisce a Parigi ed è in Francia che inizia la sua carriera da musicista. Il suo primo album, “Handmade”, preceduto da una canzone che colpiva direttamente al cuore, “Beautiful Tango”, è un piccolo capolavoro, la sua voce suadente cattura, la chitarra viaggia in terre lontane. Tre anni dopo il demo “Beautiful Tango” esce l’ormai celebre “Handmade” che richiama subito l’attenzione del grande pubblico. L’artista sente le influenze di Miriam Makeba, Césaria Evora, Marvin Gaye e Nina Simone (di quest’ultima Zahra ha ripreso “Just Say I Love Him” in un recente album-tributo), che tracciano la strada ascensionale di “Homeland”. La registrazione dell’album si conclude a Parigi, dove onora le sue radici tuareg invitando il chitarrista Bombino a suonare in “To The Forces”. Il percussionista brasiliano Ze Luis Nascimento ridona il gusto del viaggio alle canzoni e una squadra di musicisti si forma attorno a lei. Hindi Zahra arriva alla conclusione di un’odissea d’iniziazione che è durata due anni e mezzo.