La “Festa dei cortei storici d’Italia” è in programma venerdì 23 giugno, a partire dalle ore 18, nei pressi della villa comunale di Fasano.
L’iniziativa, ossia una sfilata di cortei storici per le vie principali della città, è organizzata dal comitato “Giugno fasanese – la Scamiciata” col patrocinio del Comune di Fasano.
I cortei storici che parteciperanno alla “Festa” di quest’anno saranno 5: “La Battaglia tra Turchi e Cristiani” di Tollo (in provincia di Chieti), “Corteo storico del Gonfalone” di Corciano (in provincia di Perugia), “Il Corteo del Balì Carafa” di Putignano (dell’Area Metropolitana di Bari), “Attacco A Maruggio” di Maruggio (in provincia di Taranto), “Timpanisti Nicolaus Barium” di Bari. A questi cortei si affiancherà anche una rappresentanza di quello di Fasano “La Scamiciata”.
“La Battaglia tra Turchi e Cristiani” è nata per festeggiare la Madonna del S. Rosario, festa denominata anche “dei Turchi e della Madonna della Vittoria”. La festa di Tollo trae origine da eventi storici verificatisi nell’estate del 1566, anno in cui la flotta ottomana minacciò le coste adriatiche con continui saccheggi e azioni distruttive. Verso la fine di luglio, dopo l’inutile assedio di Pescara e la distruzione di Francavilla, i Turchi si spingono verso l’interno per assaltare i piccoli centri. Dopo vari feroci attacchi i Tollesi stanno per cedere quando, miracolosamente, appare in cielo la Vergine che costringe i Turchi alla fuga. Questo il fatto storico, oggi la Battaglia si svolge secondo un preciso rituale. Sono ben quattro gli attacchi dei Turchi alla Torre, innalzata apposta presso la chiesa parrocchiale. I Saraceni sono riusciti ormai a salire sulla Torre, quando miracolosamente le campane cominciano a suonare a distesa e in cielo appare la Vergine. La città di Tollo è salva e i Turchi in fuga).
“Corteo storico del Gonfalone” siamo a Corciano, libero Comune dal 1242, che nel 1416 subì un cruento assedio da parte dell’artiglieria di Braccio Fortebraccio da Montone dalle alture di Monte Malbe poste dinanzi al castello, ma i corcianesi misero in fuga i bracceschi. Vista l’eroica resistenza i magistrati perugini esentarono per cinque anni Corciano da ogni tassa. Il condottiero, comunque, espugnò molti castelli alleati di Perugia e così, alla fine, Corciano si arrese spontaneamente. Il corteo, pertanto, porta in giro per le vie del borgo una copia del celebre Gonfalone del pittore perugino Benedetto Bonfigli raffigurante la Madonna della Misericordia alla quale i corcianesi, con questo rito, chiedono che la città ed il suo popolo vengano posti sotto il suo manto e, con l’intercessione dei santi protettori, preservi il castello e gli abitanti di Corciano dall’ira divina.
“Il Corteo del Balì Carafa” è ambientato nel 1477, ultimo anno di baliaggio di fra’ Giambattista Carafa. Questi fu munifico e comprensivo, e gratificò Putignano con privilegi e opere pubbliche. Anche se appartenente a un ordine militare-religioso, nella realtà il Balì Giambattista Carafa si comportò come un vero e proprio principe rinascimentale, trasmettendo il feudo al figlio. Un corteo a cavallo composto dal Balì e da cavalieri di scorta si avvia alla volta di Putignano partendo dalla chiesetta di San Giovanni, dirigendosi verso la Porta Grande della città. Nel frattempo l’intero clero, i religiosi e le confraternite della città, il governatore, il sindaco, i notabili gli vanno incontro in corteo. Arrivato a Porta Grande, sceso da cavallo, il Balì, dopo essersi genuflesso in adorazione della Croce sorretta dal vice priore, riceve con una cerimonia ufficiale, dalle mani del Camerlengo di Putignano, le chiavi della città insieme con quelle del Comune. Il corteo dopo la cerimonia si ricompone dirigendosi verso la chiesa di San Pietro, con alla testa clero, notabili, popolo e a chiudere le milizie e il Balì a cavallo, le redini portate a mano destra dal governatore e a mano sinistra dal sindaco. Una volta giunto nei pressi del sagrato, il Balì scende da cavallo e s’installa su un trono ricevendo gli onori da clero e notabili. A conclusione, il Balì e il seguito fanno il loro ingresso nel palazzo baliale.
“Attacco a Maruggio” è la rievocazione dell’assalto che Maruggio subì il 13 giugno 1637 quando sette navi turche approdarono lungo le coste ioniche intenzionate a mettere a ferro e fuoco le città dell’entroterra. Non fu un caso se scelsero di dirigersi verso Maruggio: l’attacco infatti fu premeditato per vendicare le gravi perdite subite dai turchi e inflitte proprio dal Commendatore Naro (che amministrava la Commenda Magistrale di Maruggio), che aveva catturato diverse imbarcazioni pirata. I pirati turchi furono respinti in mare grazie alle doti militari del Naro e i maruggesi non subirono gravi perdite ad eccezione di una fanciulla che fu rapita e portata ad Algeri e dopo molti anni tornò a Maruggio.
“Timpanisti Nicolaus Barium” s’ispirano alla realtà popolare della città di Bari dell’anno 1087, con l’obiettivo di ricordare e tramandare, con le loro percussioni travolgenti ed impetuose, la gioia della traslazione delle reliquie del Santo Nicola da Myra a Bari.
Il percorso che sarà seguito dai cortei storici ospiti di Fasano venerdì 23 giugno è il seguente: viale della Resistenza, le vie S. Francesco, Murri e De Giosa, corso Garibaldi, le vie Forcella e S. Antonio, corso Vittorio Emanuele e piazza Ciaia, dove, alle 18.30, si terrà la cerimonia della consegna delle chiavi della città ai figuranti da parte dell’attuale sindaco Francesco Zaccaria, cui seguirà l’Intronizzazione delle sacre immagini dei santi patroni di Fasano.