La ceriomia si è svolta sabato 5 novembre 2016.

Fasano ha la sua chiesa dedicata a san Giovanni Paolo II, il papa venuto da un paese lontano (Polonia) che amava i giovani e che ha guidato per oltre 3 decenni la Chiesa negli anni di un cambiamento epocale che ha visto la fine di ideologie come il comunismo e delle divisioni tra Est e Ovest simboleggiate dalla caduta del muro di Berlino. Al papa divenuto santo quasi a furor di popolo,  è stata dedicata la nuova chiesa della parrocchia di san Francesco d’Assisi, l’edificio di culto realizzato in via degli Astronauti, alla periferia nord della città.

Il suggestivo rito ha si è svolto alla presenza di un una gran folla di fedeli, anche perché quello della dedicazione è una cerimonia assai rara che si svolge una sola volta per ogni chiesa, per cui quello di sabato 5 novembre è stato un momento storico per la Chiesa locale e per l’intera città.

La cerimonia è cominciata con il raduno dei fedeli ed un momento di preghiera nell’ampio piazzale esterno della chiesa. Poi il vescovo, mons. Giusepep Favale, che ha presieduto la celebrazione insieme ai parroci di Fasano, è entrato in chiesa e attraverso le porte tutti i fedeli hanno fatto altrettanto.

Dopo la liturgia della parola e l’omelia, si sono vissuti i momenti più caratteristici della cerimonia: è stata solennemente cantata la litania dei santi; è stato incensato l’altare e le quattro croci apposte sulle pareti della chiesa e poi il vescovo ha deposto nell’altare le reliquie dei S Martiri di Otranto, in particolare di san Antonio Primaldo, primo a essere decapitato tra gli 813 martiri di Otranto dell’11 agosto 1480. Le reliquie sono dono della diocesi di Otranto.

Il vescovo ha inoltre donato un’altra preziosissima e rara reliquia, appartenente a san Giovanni Poalo II, dono personale di un sacerdote che mons. Favale ha voluto a sua volta consegnare alla comunità di san Francesco d’Assisi: una ciocca di capelli di papa Woityla.

La cerimonia di dedicazione è proseguita con l’incensazione della chiesa.

A conclusione del lungo rito è intervenuto il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, il tecnico direttore dei lavori che ha ricordato come la chiesa necessiti ancora di altri interventi e lavori di completamento anche per quanto riguarda gli arredi e le opere d’arte e un emozionatissimo don Carlo Latorre, parroco da 6 anni della Comunità.

Don Carlo che ha ricordato don Antonio Loliva e il progettista Mario Bellini, entrambi scomparsi, e della loro volontà e fatica per realizzare la chiesa. Il parroco ha ricordato di aver promesso a don Antonio il completamento dell’edificio iniziato e ha raccontato  della solidarietà trovata nei sacerdoti confratelli e in tanti fedeli che generosamente hanno operato e offerto per consentire il prosieguo dei lavori il cui completamento è merito di tutta la comunità fasanese. Ha infine ringraziato le confraternite cittadine, i tecnici, i numerosi uffici coinvolti, e mons. Domenico Padovano che volle dedicare a Giovanni paolo II l’edificio ecc.

Il vescovo Favale  ha ancora ricordato che la realizzazione della Chiesa si deve anche alla firma sulla denuncia dei redditi dell’8 per mille a favore della chiesa cattolica e ha invitato i fedeli a rinnovare la destinazione.

Infine don Carmelo Semeraro, ha letto il verbale dell’intera cerimonia che non ha mancato di coinvolgere emotivamente i tanti fedeli presenti e quelli che l’hanno seguita attraverso radio Diaconia che ha trasmesso in diretta la celebrazione.

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