Pin, bando rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni d’età di finanziamento di progetti d’innovazione culturale o tecnologica o sociale. «Un’opportunità da cogliere al volo» è l’appello dell’assessore Giovanni Cisternino. Previsto anche un seminario informativo.
Si chiama “Pin”, si legge “Pugliesi Innovativi” ed è la nuova iniziativa della Regione Puglia rivolta ai giovani d’età compresa fra i 18 ed i 35 anni d’età che potranno accedere a finanziamenti a fondo perduto, presentando progetti innovativi.
«Si tratta di un’occasione importante che i nostri ragazzi e le nostre ragazze devono cogliere al volo – annuncia Giovanni Cisternino, assessore comunale alle Politiche giovanili e del lavoro – tanto più che si tratta di mettere a frutto le proprie capacità di guardare al futuro, in termini di progettazione di imprese sperimentali ed innovative nei settori tecnologico, culturale e sociale. Chi avesse un’idea nuova ed interessante in questi tre campi – spiega l’assessore Cisternino – può metterla su carta e candidarla al fine di rientrare tra i progetti finanziabili. È un’opportunità da non perdere: i giovani potranno cominciare a porre le basi per il loro futuro occupazionale e di vita. Con ogni probabilità – annuncia Giovanni Cisternino – organizzeremo un seminario con esperti per chiarire ogni dettaglio del “Pin” e, dunque, per aiutare concretamente i ragazzi a candidare i loro progetti».
I finanziamenti cui potranno accedere le proposte di imprese sperimentali sono a fondo perduto e varieranno da un minimo di 10mila ad un massimo di 30mila euro per sostenere la gestione o gli investimenti del primo anno di attività . Le proposte potranno essere presentate dal 1° settembre prossimo accedendo alla piattaforma online pingiovani.regione.puglia.it
I progetti dovranno riguardare il settore tecnologico (tra cui, innovazioni di prodotto e di processo; media e comunicazione; nuove tecnologie), quello culturale (tra cui, valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e artistico; turismo; sviluppo sostenibile), e sociale (tra cui, servizi per favorire l’inclusione sociale, il miglioramento della qualità della vita, l’utilizzo di beni comuni).