Nei giorni scorsi una coppia di professionisti, Norma e Orazio, di Giovinazzo, ha coronato il sogno d’amore convolando a nozze e scegliendo per il ricevimento nunziale un struttura del territorio fasanese. I due, impegnati anche nel sociale, aderendo al progetto “Avanzi popolo” che propone azioni di contrasto alla povertà attraverso il recupero di cibi in eccesso, ha inteso assicurare il pasto a bisognosi di Fasano.
Attraverso referenti locali è venuta a conoscenza dell’esistenza della mensa sociale Paolo VI, la struttura gestita dalla Caritas cittadina ubicata al piano terra di via Leopardi n 2 (nei locali della prima casa di riposo sancta Maria Regina Pacis), che da mesi opera per assicurare pranzo e cena a chi non può permetterselo. Un’opera di solidarietà e carità cristiana che consente di preparare ogni giorno tra i 10 e i 25 pasti (sia a pranzo che a cena) a favore di persone che vivono in stato di disagio economico e sociale le quali, in questa struttura trovano ristoro, accoglienza, fraternità e ascolto.
Gli ospiti della mensa Paolo VI, così, ne giorni successivi alle nozze, grazie all’idea degli sposi e alla fondamentale disponibilità del ristorante (moltissime strutture preferiscono buttare il cibo in surplus piuttosto che donarlo) hanno fruito anche loro del menu nunziale e hanno ricambiato questa sorta di invito a distanza, intonando il classico “tanti auguri” brindando alla felicità degli sposi. La mensa Paolo VI ha donato agli sposi, quale segno di ringraziamento, delle artistiche icone di fattura artigianale
La mensa sociale di Fasano funziona con l’ausilio dei volontari coordinati da Giovanni Mulo e con i contributo delle Caritas parrocchiali e di tanti fedeli che offrono tempo, disponibilità, ascolto, professionalità e generi alimentari.
Tutti possiamo sostenere la preziosa opera della struttura con attività di volontariato, con il sostegno economico oppure fornendo generi alimentari a lunga conservazione. Inoltre, in occasione di feste, banchetti, ricorrenze e cerimonie, sarebbe bello se ognuno donasse del cibo o prevedesse dei coperti in più da destinare proprio agli ospiti della mensa. Sarebbe un gesto di solidarietà notevole e anche un’efficace opera di educazione contro gli sprechi alimentari, tipici delle festività, per la condivisione del cibo. Norma e Orazio insegnano.