Il Comitato permanente europeo su piante, animali, cibi e mangimi (Paff) ha adattato a Bruxelles le prescrizioni Ue sul contenimento della Xylella fastidiosa (il batterio considerato responsabile del disseccamento degli ulivi in Puglia) alle condizioni stabilite dal nuovo decreto ministeriale italiano, che estende la cosiddetta “area demarcata” per circa 40 km a Nord-Ovest di quella precedente (che era limitata alla provincia di Lecce).

Il confine della fascia di eradicazione delle piante infette – larga 20 km – corre ora dall’Adriatico alla Ionio passando dai territori di Ostuni, Ceglie, Grottaglie e Leporano, nelle province di Brindisi e Taranto.

Sono ormai all’interno della zona contaminata – e quindi senza più l’obbligo di rimuovere gli alberi infetti – i territori di Brindisi, Latiano, Oria, Manduria e Maruggio.

L’obbligo di rimuovere non solo gli alberi infetti, ma anche le piante possibili ospiti in un raggio di 100 metri intorno, si applica ora solo in caso di nuovi focolai nella zona esente, fuori da questa fascia, ovvero a partire dalle parti più a Nord Ovest dei territori di Fasano, Cisternino, Martina Franca, Crispiano e Statte, sempre andando dalla costa adriatica a quella ionica.

Una notizia che mette in apprensione l’olivicoltura fasanese dove insieme agli uliveti intensivi vi sono migliaia di ulivi secolari e monumentali che rappresentano un vlaore aggiunto per l’economia ed il paesaggio della zona, nota come “piana degli ulivi monumentali” tra i territori di Monopoli, Fasano e Ostuni.

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