La regione nel 2015 scende all’8° posto nella classifica dell’insicurezza ma aumentano le famiglie che non si sentono sicure dove vivono.
La Puglia è all’ottavo posto fra le venti regioni italiane dove le famiglie si sentono più esposte al rischio criminalità nella zona in cui vivono. Con un dato pari al 42,1% delle famiglie la Puglia nel 2015 migliora la sua posizione rispetto all’anno precedente, quando occupava la settima posizione nella graduatoria elaborata dall’ Osservatorio Assiv sulla sicurezza sussidiaria e complementare sulla base dell’indagine Istat. Il miglioramento si riscontra però solo nella posizione, poiché in Puglia come nel resto delle regioni è in aumento il numero delle famiglie insicure. Rispetto al 2014, infatti, il numero delle famiglie pugliesi che percepiscono il rischio criminalità, è salito dal 31,4% al 42,1% con un incremento di oltre un terzo rispetto al 2014. L’aumento riscontrato nella regione è in sintonia con la crescita del dato medio nazionale che sale dal 30% del 2014 al 41,1% del 2015. Se si prendono in esame gli ultimi 5 anni, a livello nazionale il numero delle famiglie che temono il rischio criminalità nella zona in cui abitano è aumentato di oltre il 50%, con un indice percentuale salito dal 27,1% del 2010 al 41,1% del 2015.
I dati dell’indagine indicano inoltre una prevalenza del rischio criminalità nei grandi centri di aree metropolitane, con il 58,8% di famiglie che temono questo rischio, mentre all’estremo opposto si trovano i piccoli comuni fino a 2000 abitanti dove l’indice del rischio si ferma al 17%. L’indice poi risale in parallelo con la crescita dimensionale dei comuni, ed è al 30,3% nei comuni fino a 10 mila abitanti, al 36,9% in quelli fino a 50 mila, al 47% oltre 50 mila abitanti, al 48,7% nelle periferie dei grandi centri metropolitani.
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