Le parole dialettali sono ricche di fascino e di significato; quando queste vengono usate per versi e poesie allora diventano veri e propri capolavori del linguaggio popolare capaci di suscitare emozioni che perdurano nel tempo.
E’ quanto accaduto nei giorni scorsi nel corso di una serata promossa dall’Associazione Pro Selva e dedicata a Marcuigge, il nome de plume usato da Pietro Bianco per comporre versi molti dei quali entrati a pieno diritto nella tradizione poetica locale.
Presso il Faso Café alcune poesie sono state scelte e rilette da Angelo Pinto che ha dato significativo senso e sentimento ai versi di Marcuigge; a presentarle nel loro contesto originario ci ha pensato Armando Bianco, figlio del poeta, il quale ha ricordato come, attraverso la poesia in dialetto fasanese, suo padre abbia ha fatto ridere, sorridere, pensare e ha pure fustigato usi e costumi della politica nella sua epoca.
Il pubblico ha potuto constatare l’attualità dei messaggi lanciati attraverso le poesie di Pietro Bianco a oltre 35 anni alla sua morte.