Sono state disattese dal Parlamento le sollecitazioni del mondo agricolo. L’altro ieri, infatti, il Decreto relativo all’Imu ha ottenuto il voto favorevole alla Camera con 272 voti a favore e 153 contrari. Si tratta di un nuovo grave segnale di disattenzione verso l’agricoltura italiana.

La mobilitazione degli agricoltori pugliesi continua. Dopo la giornata indetta a Bari lo scorso 9 marzo da Agrinsieme Puglia – il coordinamento delle organizzazioni agricole C.I.A. (Confederazione italiana agricoltori), Confagricoltura, e Alleanza delle Cooperative settore agroalimentare (Legacoop, Confcooperative, Agci ) -, alla quale hanno partecipato oltre 2 mila agricoltori provenienti da tutta la Puglia, la mobilitazione si sposta a Roma. Il 31 marzo prossimo, infatti, sono previsti tre presidi, ai quali parteciperanno numerosi agricoltori pugliesi, presso la Camera, il ministero dell’Economia e il ministero dell’Agricoltura, nonché incontri con ministri e parlamentari per discutere dei problemi del comparto.

“Ribadiamo la nostra contrarietà al Decreto sull’Imu e confidiamo nell’immediata costituzione del Tavolo sulla fiscalità in agricoltura – dichiara Raffaele Carrabba, coordinatore di Agrinsieme Puglia -, così come da emendamento approvato, per trovare soluzioni necessarie al settore all’interno di questo strumento. La nostra mobilitazione, dunque, continua, per un provvedimento che giudichiamo iniquo e gravemente dannoso. Bisogna portare ai massimi livelli istituzionali la protesta per esprimere la contrarietà degli agricoltori nei confronti di questa imposta. Ecco perché il 25 marzo una delegazione di Agrinsieme si confronterà in Conferenza Stato-Regioni, mentre il 31 marzo, sono previsti tre presidi presso la Camera, il ministero dell’Economia e il ministero dell’Agricoltura, nonché incontri con ministri e parlamentari. Si tratta di incontri nel corso dei quali saranno discussi i problemi del comparto agricolo, a partire proprio dalla necessità di mantenere aperto un tavolo che riveda in modo serio e coordinato il tema della fiscalità in agricoltura”.

“E’ vergognoso che 272 onorevoli abbiano consentito con il loro voto l’approvazione definitiva dell’ imu agricola – dichiara Tommaso Battista, presidente di Copagri Puglia -. Tutti i parlamentari contattati in questi mesi di proteste sono stati d’accordo con le Organizzazioni Professionali definendo l’Imu agricola “una tassa ingiusta che mortifica un settore importantissimo per l’economia italiana gia’ particolarmente provato da una tassazione insostenibile e da un mercato che vede l’assalto di forti competitor stranieri”. Però poi al momento essenziale hanno utilizzato il bancomat Agricoltura per fare cassa. La protesta continua, tutti i parlamentari che scenderanno in piazza per promuovere le candidature dei Presidenti di Regioni candidati alle elezioni del prossimo 31 maggio dovranno dar conto gli agricoltori/elettori di quanto hanno votato l’atro ieri”.

L’approvazione definitiva del decreto sull’Imu agricola, dopo la bocciatura in aula di tutti gli emendamenti, lascia quindi invariata la sostanza della normativa rispetto all’ultimo passaggio in Senato, al termine di un percorso assai accidentato tra parametri altimetrici e criteri Istat. L’esenzione resta per i comuni totalmente montani, mentre in quelli parzialmente montani saranno esenti soltanto i terreni che appartengono ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali. Tutto invariato, invece, nei Comuni non montani, che pagheranno anche nel caso si tratti di terreni colpiti da calamità atmosferiche o emergenze fitosanitarie, come nel caso della Xylella. La novità contenuta nella legge di conversione è la formazione di una commissione ad hoc che riveda i criteri utilizzati per il pagamento ed eventualmente intervenga nella stessa normativa appena approvata.

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