E’ l’ennesima prova che riducendo o eliminando la manutenzione non si risparmia, anzi. Nei giorni scorsi ha fatto molto rumore e grande attenzione mediatica il crollo della rotonda sita nei pressi dell’Hotel Miramonti a Selva di Fasano lungo la strada provinciale che collega Fasano a Castellana, via che per la sua bellezza, poiché domina tutta la piana degli ulivi secolari con gli abitati di Fasano e Monopoli, è nota come “strada panoramica”. Eppure in molti avevano segnalato lo stato di abbandono e di pericolo di questo bel balcone sulla pianura di Fasano, a cominciare dalla Pro Selva e dalle Associazioni silvane che qualche settimana fa, nell’annuale pro memoria inviato all’Amministrazione comunale circa le emergenze e i problemi della collina fasanese, avevano inserito al primo posto proprio i lavori di sistemazione della rotonda crollata. D’altra parte le ristrettezze economiche a cui sono costretti gli enti pubblici, inducono questi a trascurare le cose ritenute meno necessarie, tra cui, appunto la manutenzione dei beni immobili. Ma questo, a lungo andare, finisce per creare danni il cui rispristino è certamente più costoso, complicato e oneroso della normale manutenzione di cui necessitano. Il discorso questa volta va alla rotondo della Selva, ma vale per le scuole, gli edifici, le strade e tutto il patrimonio pubblico. Sotto i riflettori di giornali, della Rai Tre Puglia che alla Selva ha dedicato un servizio, finisce la città e si scopre l’incuria e l’inciviltà di chi nel tempo ha scambiato la rotonda per un trampolino di lancio di rifiuti che restano nella pineta sottostante e al danno si aggiunge la tirata di orecchie del giornalista RAI che sottolinea anche questo aspetto della vicenda. L’Assessore ai Lavori Pubblici ha stimato in circa 40.000 euro la spesa necessaria per l’intervento di ripristino della rotonda, ma è auspicabile anche sopralluoghi di verifica delle altre due rotonde: quella chiamata dell’aeronautica e quella del Trullo dell’Immacolata. Eventuali interventi di poche centinaia di euro oggi, per consentire manutenzione e consolidamento di parte erose e danneggiate, probabilmente in futuro eviteranno il ripetersi di episodi eclatanti come il crollo che, peraltro, potrebbero causare anche danni a veicoli e persone in sosta. Auspicabile anche la potatura e l’abbassamento delle chiome degli alberi prospicienti le rotonde che, crescendo nel tempo, hanno limitato o chiuso del tutto la visuale sulla piana degli ulivi e il mare Adriatico.