Il Circolo della Stampa “Secondo Adamo Nardelli” di Fasano lo scorso 24 gennaio ha celebrato san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Come avviene dal 1993 lo ha fatto con una celebrazione liturgica svoltasi in Chiesa Matrice presieduta dal priore don Sandro Ramirez. Alla presenza degli animatori del Circolo e di numerosi giornalisti ed operatori dell’informazione locale, il celebrante ha proposto come omelia una riflessione sui principali passaggi del messaggio di papa Francesco per la giornata mondiale delle comunicazioni sociali (in programma domenica 1 giugno 2014) il cui testo è stato diffuso proprio in occasione della festa di san Francesco di Sales. Per il papa, ha evidenziato nel messaggio, il mondo è divenuto piccolo e le notizie si diffondono in tempo reale; i mass media possono così aiutarci a sentirci più vicini e più uniti divenendo strumento per comporre le differenze attraverso il dialogo e lo sviluppo della cultura dell’incontro; in questa ottica, per papa Francesco, internet è da considerarsi un dono di Dio. Tuttavia, riflette il pontefice, l’abbondanza delle informazioni e la velocità con cui corrono rischiano di eliminare la riflessione e il giudizio sugli eventi. Occorre dunque, dice il papa, recuperare un senso di lentezza e di calma per poter riflettere e capire, superando la tentazione della superficialità. Perciò, in questo mondo in cui tutto si consuma in fretta, i media devono esprimere tenerezza per l’uomo, rimettendolo al centro delle relazioni. Don Ramirez ha ricordato che per il papa il modo digitale è autentico in quanto dietro ogni scherno e ogni tastiera vi sono delle persone e ha marcato il passaggio in cui il Santo Padre rivolge un appello ai comunicatori sociali: aiutarlo a riflettere e andare piano, rimettendo l’uomo al centro di tutto per umanizzare il mondo preoccupandosi di far comprendere, rispettando di chi legge e ascolta, senza lasciarsi mai prendere la mano. Insomma: meno informazione e maggiore umanità perché il nuovo umanesimo passa attraverso il mondo della comunicazione sociale. A fine celebrazione don Ramirez anziché benedire gli strumenti di lavoro dei giornalisti, ha impartito una benedizione sulle persone che operano nei media in quanto il vero strumento di lavoro è la mente. Prima del commiato il presidente del Circolo della Stampa, Gianfranco Mazzotta, ha ringraziato il celebrante, l’organista Anna Lorusso, le autorità istituzionali intervenute, i presidenti di vari sodalizi e i colleghi giornalisti ai quali ha ricordato come il Circolo non sia un’associazione che riunisce persone che la pensano allo stesso modo, quanto piuttosto un’occasione per confrontarsi su vari argomenti non per conformarsi ma per aggiornarsi e migliorare il proprio servizio. Un breve e accorato appello di Franco Lisi, decano dei giornalisti locali rivolto soprattutto ai giovani operatori, ha sollecitato lo svolgimento dell’attività giornalistica in spirito di libertà, coscienza e autonomia, mentre mons. Carmelo Carparelli ha portato ai presenti il saluti dell’UCSI, l’associazione che riunisce i giornalisti cattolici.