Adesso basta: non è più tollerabile l’insistenza con cui gli ispettori degli impianti termici, per conto del Comune di Fasano, tentano di entrare nelle case dei cittadini fasanesi e di far pagare una tassa illegittima, talvolta addirittura minacciando la povera gente di sanzioni che, in realtà, non hanno ragione di esistere. E’ perentorio Vito Bianchi, rappresentante del movimento “in Comune”, nel denunciare l’invadenza e l’illegittimità dei controlli effettuati, previa lettera dell’ufficio di Polizia Locale – Servizio ecologia, dagli addetti della Itagas Ambiente srl presso le abitazioni del comprensorio fasanese. La storia è vecchia: con delibera di Giunta, il 6 novembre 2008 il Comune di Fasano avocava a sé e decideva di affidare per sei anni il servizio di censimento, catasto e controllo delle sorgenti di emissione di energia termica; con determina dirigenziale n. 267, il 7 novembre 2008 veniva approvato bando di gara, disciplinare e capitolato d’appalto; con contratto di affidamento, l’8 luglio 2010 l’Itagas Ambiente srl diveniva responsabile del servizio in questione. “Tuttavia – spiega Vito Bianchi – l’incarico è stato basato su un falso presupposto e su una falsa attestazione, e cioè che la popolazione del Comune di Fasano fosse superiore a 40.000 abitanti. E’ dallo scorso inverno che abbiamo denunciato l’illegittimità dei controlli comunali, sia informando la popolazione attraverso i media, sia presentando un’apposita interrogazione in consiglio comunale. Avevamo invitato l’assessorato competente a fare chiarezza e, almeno, a sospendere, nel frattempo, le verifiche. Ma il governo cittadino sembra fare orecchio da mercante, e ignorare i diritti dei Fasanesi, che, ribadisco, non sono tenuti ad aprire la porta a controllori che si presentino a nome del Comune di Fasano. Moltissimi concittadini, soprattutto anziani, intimoriti dall’ostinazione di alcuni addetti, continuano in questi giorni a rivolgersi al nostro movimento: confermiamo che nessuno può effettuare ispezioni sugli impianti termici per conto del Comune di Fasano. Come è noto, infatti, la Regione Puglia individua nei Comuni con popolazione superiore ai 40.000 abitanti e, per il restante territorio, nelle Province, le autorità competenti per le attività di ispezione degli impianti termici. Fasano, secondo i dati dell’anagrafe e dell’Istat, non ha mai toccato tale soglia, e pertanto i controlli in questa città devono essere effettuati per conto della Provincia di Brindisi (la quale, detto per inciso, prevede in proposito tariffe in grado di far risparmiare ai cittadini fino a sette euro per impianto, rispetto alle analoghe imposte del Comune di Fasano). Peraltro – aggiunge l’ex candidato sindaco – un Decreto del Presidente della Repubblica pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 giugno 2013, finalmente adeguandosi alla normativa europea, stabilisce che le ispezioni sugli impianti termici fino a 100 kw (praticamente la quasi totalità delle caldaie domestiche) debbano essere effettuate non ogni due, bensì ogni quattro anni. Quindi, per correttezza, il regolamento locale sui controlli degli impianti termici va rivisto e aggiornato, alla luce delle più recenti disposizioni in materia. Sollecitiamo perciò l’amministrazione comunale di Fasano – aggiunge Vito Bianchi – ad allinearsi immediatamente alla normativa nazionale ed europea. Contestualmente, invitiamo i cittadini fasanesi a non trascurare i controlli dei propri impianti termici, bensì ad eseguirli nel rispetto dei tempi e dei dati tecnici di ciascuna caldaia. Sia chiaro: sono controlli da effettuare, per la sicurezza di tutti, autonomamente, e non in seguito a imposizioni che poggiano su atti evidentemente illegittimi, maturati con false attestazioni e disconoscendo i più recenti regolamenti. Finché non sarà risolto questo “pasticcio”, sarebbe meglio non tartassare ulteriormente i Fasanesi: i quali, alla fine, potrebbero anche decidere di intraprendere un’azione risarcitoria”.