Dopo l’iniziale apprensione suscitata dalle dichiarazioni del pentito casalese, Carmine Schiavone, una cappa di inspiegabile silenzio sembra essere calata sul problema dei rifiuti tossici: e questo lascia tutt’altro che tranquilla buona parte della cittadinanza fasanese. Vito Bianchi, rappresentante del movimento “in Comune”, raccoglie le preoccupazioni della popolazione e chiede chiarezza sull’argomento: “Nelle scorse settimane – ricorda infatti l’archeologo e scrittore – l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, nel corso di un’audizione presso la V commissione regionale, ha presentato un rapporto in cui erano riportati alcuni dati, sottostimati, forniti dalle Forze dell’ordine riguardo alla localizzazione di rifiuti speciali. Ebbene, quel report non può non preoccupare, dal momento che racconta di come le Puglie siano state interessate da smaltimenti illeciti di sostanze tossiche, di varia natura. Gli scarichi di veleni avrebbero interessato almeno due siti nella provincia di Bari, tre nella Bat, dodici nella provincia di Lecce, quattro nella provincia di Taranto, zero nella provincia di Foggia e ben quindici nella provincia di Brindisi. Il rapporto fra le dimensioni alquanto ridotte della provincia brindisina – prosegue Vito Bianchi – e la presenza del maggior numero di casi di illecito smaltimento di sostanze tossiche inquieta non poco la cittadinanza di Fasano, il Comune più popoloso del Brindisino. Pertanto, con una lettera, ho chiesto all’assessore Nicastro di circostanziare ulteriormente le informazioni in suo possesso, per conoscere se il territorio di Fasano – ed eventualmente in quali settori e in che forme – includa uno o più dei quindici siti colpiti da illeciti smaltimenti nella provincia di Brindisi. Ho inoltre chiesto se l’assessorato regionale all’Ecologia conosca il motivo dei reiterati voli compiuti sul territorio fasanese, nelle passate settimane, da elicotteri dotati di apparecchiature per il rilevamento di dati al suolo: anche quei voli non hanno certo contribuito a rassicurare i cittadini. Dagli organi istituzionali vogliamo chiarezza, e non l’insostenibile silenzio che sta inducendo quasi a “dimenticare” un problema, come quello dei rifiuti tossici, che coinvolge direttamente la salute e la vita nostra, dei nostri figli e delle future generazioni”.