Pronto alle dimisisoni insieme agli altri sindaci pugliesi. In questo senso si è espresso Lello Di Bari, sindaco di Fasano nel corso del confronto organizzato dall’Anci Puglia, questa mattina, a Villa Romanazzi Carducci a Bari. Per discutere dei contenuti del tanto discusso Pptr. All’incontro hanno partecipato sindaci giunti da ogni angolo di Puglia e la stragrande maggioranza ha ribadito il secco no al piano licenziato dalla Giunta regionale lo scorso 6 agosto. «Nel mio intervento – spiega Di Bari (accompagnato nel capoluogo dall’assessore all’Urbanistica Giuseppe Angelini) – ho sottolineato come fosse già difficile fare il sindaco con le attuali limitazioni in bilancio, come ad esempio il patto di stabilità. Se a questo aggiungiamo anche l’immobilismo creato dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale con tutte le incognite che si porta dietro il quadro negativo è completo. In questo strumento ci sono errori macroscopici, così come ha ammesso lo stesso assessore Barbanente che ha anche detto che saranno rettificati in sede di approvazione definitiva. Intanto Fasano, secondo il Pptr, è un enorme pascolo. Ci sono pascoli annessi a strutture ricettive, a stazioni di servizio, a rotatorie. Insomma ci hanno bloccato. Tanto che, scherzando ma non troppo, ho dichiarato nel mio intervento che sto pensando di inserire nel volano dell’economia fasanese, oltre al turismo, all’agricoltura e all’artigianato anche la pastorizia». Di Bari ha detto alla platea dei colleghi sindaci come Fasano fosse già stata enormemente penalizzata, con diversi anni di fermo, a causa della legge regionale sulla salvaguardia degli alberi d’ulivo. Ora, con questo Pptr, molte nuove lottizzazioni rischiano di essere bloccate per via delle restrizioni. E così il primo cittadino fasanese ha lanciato una provocazione. «So che a molti sindaci non importerà più di tanto – ha continuato Di Bari – e che molti non saranno d’accordo ma io propongo una dimissione in massa di noi sindaci in maniera da mettere la Regione Puglia davanti ad un evento eccezionale di natura mediatica. Io sono a favore della salvaguardia dell’ambiente perché la nostra Regione è altamente turistica. Il territorio va conservato ma con norme adeguate e non con norme assurde come quella, ad esempio, dell’inedificabilità assoluta a 300 metri dal mare anche per i centri abitati. Questo vuol dire che a Savelletri e a Torre Canne noi non potremmo neppure ristrutturare un’abitazione quando invece le nostre frazioni sono delle realtà territoriali abitative». Il 12 settembre amministratori e tecnici saranno di nuovo a confronto, sempre con la Barbanente, per discutere nuovamente del Pptr