Nella serata di giovedì 4 luglio si è svolta l’attesa ed affollata assemblea del costituendo movimento civico “Ostuni Città Nuova” (dall’etimologia del nome della città). Alla presenza di oltre cento persone, in gran parte rimaste a discutere fino a tardi, il portavoce, dott. Luigi Francioso, ha consegnato al dott. Franco Colizzi le prime 700 firme raccolte in calce ad un “Appello per il cambiamento”, sottolineando che la sottoscrizione prosegue e che sono attese altre centinaia di firme nelle prossime settimane da parte di cittadini desiderosi di una buona politica. Il dott. Colizzi ha apprezzato l’appello che gli è stato rivolto e ha dichiarato la propria disponibilità a fare da guida al movimento, auspicando però uno spirito di forte partecipazione degli aderenti (che contrasti la tendenza alla postdemocrazia che rende i cittadini semplici tifosi nell’arena politica), una collegialità di direzione e un costante ed approfondito lavoro programmatico aperto al contributo di chiunque. Il dott. Colizzi ha riassunto la sua visione del futuro di Ostuni, come città che sa rinnovarsi mantenendo una forte identità, descrivendo le NOVE C su cui fare leva: il Centro storico ormai millenario, lacosta ricca di lidi e insenature, la collina murgiana sempre aerata e altamente panoramica, la coltura identitaria dell’ulivo monumentale, il clima quasi sempre mite, la cultura materiale stratificata e ben riconosciuta (la dieta mediterranea è l’esempio più rilevante), la centralità geografica in Puglia, laconnessione internazionale garantita dall’aeroporto del Salento e dal porto di Brindisi, i cittadini sempre più consapevoli. Queste nove c sono il patrimonio antico e recente, datoci in eredità e da custodire e mettere a valore per trasmetterlo alle generazioni future. Al centro della proposta generale del movimento, per il dott. Colizzi c’è la necessità di porre fine a un modello di sviluppo espansivo-edilizio che in quasi cinquanta anni ha apportato indubbi benefici alla città ma ha finito per consumare territorio e sprecare risorse pubbliche e private. Questo tipo di crescita è ormai da tempo esaurita e solo dannosa e anche a chi pensa di poter continuare a lucrare sul bene comune va detto con forza che occorre una riconversione economica, un nuovo sviluppo (per le imprese e per gli oltre cinquemila disoccupati censiti nel 2012) sostenuto da una imprenditorialità innovativa e generativa, che renda il territorio ostunese (il 97° in Italia per estensione) un parco produttivo agricolo e ambientale, la cui economia sia fondata sul restauro del costruito, sull’investimento nei beni comuni, sulla salvaguardia e valorizzazione dei beni ambientali e culturali (un esempio positivo esistente è l’approccio del Parco regionale delle dune costiere). Una classe dirigente rinnovata e più consapevole delle sue responsabilità deve arrestare l’ulteriore espansione urbana e operare per arricchire di necessarie infrastrutture produttive, culturali, sportive, ricettive, ecologiche e sociali l’area ostunese, rendendola sempre più accogliente ed ospitale per un turismo diversificato e distribuito nel tempo, nazionale ed internazionale. Una città della bellezza e della socialità, un territorio dalla natura viva e attraversato da relazioni umane di qualità, sono un obiettivo per tutta la popolazione. Ostuni può proporsi di diventare una smart city, capace di autogestire le sue dinamiche produttive e sociali attraverso l’uso diffuso delle nuove tecnologie, offrendo opportunità di lavoro su nuove filiere di professionalità e rendendo più agevole ed umana la vita ai suoi bambini, ai suoi anziani, alle sue persone con disabilità. Su questi temi nasce il movimento “Ostuni Città Nuova”, che lancia adesso la prima campagna di adesione, al termine della quale avrà luogo un’assemblea programmatica ed organizzativa. L’impegno civico del movimento, articolato attorno alla formazione e alla partecipazione dei cittadini, si propone di durare negli anni a venire, senza sottrarsi ai momenti elettorali, come le elezioni amministrative del 2014, alle quali il movimento parteciperà direttamente in forme ancora da definire.