Le vicende che stanno coinvolgendo in questi giorni il Presidio Ospedaliero di Fasano meritano, senza dubbio e con grande senso di responsabilità, un profondo momento di riflessione, al quale non possono rimanere estranee le diverse categorie di operatori sanitari. Si percepisce infatti, che sulla questione della chiusura e dei trasferimenti di interi reparti regna uno stato di confusione e di disinformazione che, accompagnato alla mancanza di rispetto dei ruoli e delle competenze, rischia di generare un ingiustificata quanto imperdonabile disaffezione. Il momento particolare di difficile comunicazione che coinvolge le istituzioni, l’azienda sanitaria, le associazioni di categoria e gli stessi cittadini richiede, da parte di tutti noi, l’utilizzo di ogni risorsa possibile per garantire una risposta adeguata agli annosi problemi del territorio e della gente. Emerge la sensazione che, di fronte a problematiche di difficile soluzione, come quella della riorganizzazione della rete ospedaliera, prevalga il fai da te. Un modo di fare testimoniatodal susseguirsi, nel tempo, di proposte e soluzioni spesso rispondenti solo ad interessi di parteche, se pure giustamente rivendicati, devono necessariamente coniugarsi con gli interessi collettivi. Da qui della necessità della ripresa di un confronto rispettoso dei ruolie delle regole. Tutto questo necessita, da parte di tutti noi, dell’abbandono di atteggiamenti autoreferenziali che, troppo spesso, hanno frenato sul nascere ogni possibilità di discussione seria sui problemi che sono rimasti irrisolti, perché non centrati, in quanto elusi nella loro sostanza. Allo stato delle cose, tutti dobbiamo sapere che qualunque confronto potrà avere un senso solo se ognuno di noi, nel proprio ruolo, riuscirà a pensare a ciò; che si può; dare prima ancora di ciò; che si vuole ottenere o meglio pretendere. Nella consapevolezza che, in attesa di una struttura ospedaliera più performante ognuno debba fare la propria parte, diventa necessario un incontro tra gli operatori sanitari ed i vertici Aziendali della nostra ASL, al fine di individuare una chiara progettualità per un utilizzo ottimale delle risorse strutturali, professionali e tecnologiche. Non sono infatti rinviabili nuove soluzioni (quali la formazione e la riqualificazione del personale e l’individuazione di percorsi assistenziali) in grado di affrontare con competenza le diverse problematiche, che vanno dalla gestione delle emergenze – urgenze intra ed extra ospedaliere – al recupero funzionale dei pazienti. Sotto tale aspetto tutti potremo affrontare una nuova fase, anche a costo di ulteriori sacrifici, se il risultato potrà essere quello di una migliore risposta ai bisogni.