L’ILVA dunque sostiene che il Comune di Taranto non ha mai prescritto il monitoraggio sugli immobili pubblici e privati esistenti nell’area in cui sono in funzione le condotte idrauliche sotterranee al quartiere Tamburi. Ne prendo atto, ma non è con me che devono interloquire ma con il Comune di Taranto, che a verbale della commissione ha riferito tutt’altro, come si potrebbe evincere comodamente dalla registrazione della seduta. Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, con riferimento alla nota diffusa dall’Ilva, nella quale l’azienda asserisce di aver adottato tutte le misure ordinate dal Sindaco di Taranto sulle condotte dell’acqua che attraversano il quartiere Tamburi e la scuola Deledda. “Il mio problema – dice Amati – non è capire a chi spetti il monitoraggio nelle more che si svolgano le difficili verifiche ed indagini; il mio problema è che nell’attesa di ottenere i risultati delle verifiche il monitoraggio si faccia, e con urgenza, ottemperando al principio di massima precauzione. Sostenere tuttavia, come afferma ILVA, che non avrebbe titolo a subire l’ordine di monitorare gli scostamenti statici degli immobili, non appartiene ai principi di diritto vigenti in Italia e alle disposizioni in materie di attività di presidio e sicurezza a carico dei gestori della fonte del rischio. Ovviamente, capisco che ILVA preannunci azioni legali, forse nei miei confronti, per tutelare la propria immagine presuntivamente lesa. Io sono pronto ad essere convenuto in Tribunale, considerato che nel mio modo di vedere le cose la tutela dell’immagine viene dopo quella della vita umana. O mi sbaglio?”.