Il consigliere regionale del PD, Fabiano Amati ha espresso il suo apprezzamento per l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale delle modifiche alle legge di tutela degli ulivi monumentali. “Le modifiche – ha detto – riescono a combinare esigenze di maggiore protezione degli ulivi con i diritti edificatori di tipo residenziale consolidatisi prima dell’entrata in vigore della stessa legge. Di tanto va dato atto ai colleghi Donato Pentassuglia e Pietro Iurlaro”. “Nello specifico – ha chiarito Amati – per quanto riguarda i divieti di danneggiamento, abbattimento o espianto di tutti quegli ulivi e oliveti monumentali con specifiche caratteristiche individuate dalla Giunta regionale, che ha anche provveduto ad un dettagliato censimento, la modifica alla legge ha permesso la concessione di deroghe per motivi di pubblica utilità, per le opere i cui procedimenti autorizzativi sono stati completati al momento dell’entrata in vigore della legge o per i piani attuativi di strumenti urbanistici generali approvati già prima dell’entrata in vigore della stessa legge. Per questi ultimi interventi, con la modifica alla legge, è stato stabilito che non saranno applicate le prescrizioni stabilite dalle norme tecniche di attuazione del piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio. Lo scopo è di riuscire ad incrociare le necessità residenziali con gli accorgimenti di tipo ambientale. Conosciamo e non ignoriamo le perplessità e i timori espressi da alcune associazioni ambientaliste, il cui punto di vista è stato ascoltato con attenzione in audizione in sede di commissione consiliare, ma lo scopo della modifica non è certo quello di snaturare i principi fondanti la stessa legge né tantomeno di privare gli oltre 5 milioni di ulivi secolari monumentali pugliesi della tutela e attenzione che meritano. L’intenzione non potrebbe mai essere quella di delegittimare i diritti di tutela di una risorsa storica, ambientale ed anche economica per la nostra regione; non si vuole certo distruggere ma piuttosto potenziare la tutela, imponendo con le garanzie più opportune l’espianto ed il reimpianto, soprattutto per gli alberi attualmente impiantati in aree periurbane: quelli cioè più esposti al degrado ed alla distruzione”. “Ora non resta che mettersi al lavoro – ha concluso Amati – sperando che ci possano essere le risorse per costruire le residenze, tutelando lo straordinario patrimonio ambientale e sbloccando un comparto edilizio sofferente, che aspetta spasmodicamente un rilancio imminente”.