Nei giorni scorsi si è svolto un incontro incentrato sul tema della sicurezza stradale, tra l’Asociazione Flavio Arconzo e i ragazzi dell’Istituto Tecnico Agrario di Locorotondo (BA). Nell’auditorium gremito di studenti è stato introdotto l’argomento dalla testimonianza forte e toccante della signora Emma Piliego, madre di Marco Bungaro, morto sulla strada a soli 25 anni, donatore di organi, grazie ai quali oggi vivono diverse persone. A seguire è stato proiettato un video di sicurezza stradale, ed è stata poi, la volta di Katia Schiavone, presidente del sodalizio fasanese. A differenza di altre occasioni, prima di presentare l’Associazione ha dato spazio alla sua storia personale, e a Flavio, il figlio diciassettenne morto sulla strada. Questo, motivato dal fatto che Flavio frequentava proprio quell’Istituto. Aveva da poco iniziato il IV anno quando un criminale spezzò la sua vita non rispettando una regola di precedenza. Dopo aver superato un momento di forte emozione, la presidente ha presentato il sodalizio, illustrandone attività, scopi, e progetti. Successivamente alla visione di un secondo filmato, Carmen Pistoia, presente nel doppio ruolo di Volontaria e autrice, ha presentato il libro scritto per l’Associazione: “Vite spezzate-Lettere dal cielo” del quale è stata donata una copia all’Istituto con l’intento di farlo leggere agli studenti e dare loro spunto per una seria riflessione. Dopo un primo momento di comprensibile disagio da parte dei ragazzi, restii a parlare in pubblico, si è aperta un’interessante discussione sulla complessa tematica dell’incidentalità stradale. I ragazzi hanno partecipato alla discussione portando le loro idee sulle innumerevoli cause degli incidenti, e in che modo cercare di fermare la strage sulle strade. Diversi i punti messi in evidenza, quali ad esempio, una guida prudente in rispetto delle regole del codice, attenta, responsabile e contornata sempre dal buonsenso; uso del casco e delle cinture; costruzione di automobili con contachilometri che non superino i limiti consentiti sulle strade del nostro paese; strade sicure e a norma; educazione alla cultura della legalità e del senso civico fin dai primi anni di vita dei bambini. Si sono, inoltre, toccati anche argomenti quali alcol, droghe e discoteche, e per finire le testimonianze di due ragazzi rimasti vittime di incidenti. Entrambi hanno messo in evidenza un’emozione predominante di quei terribili istanti, la preoccupazione per gli altri, il senso di colpa per aver provocato lesioni alle persone trasportate come passeggeri, e la paura di far soffrire i genitori. Esperienze che sicuramente hanno allertato i ragazzi a essere più responsabili nei confronti degli altri, oltre che di se stessi, prima che accadano le tragedie. In conclusione, unico rimedio per debellare questa piaga sociale resta la prevenzione, dovere di tutti, dalle Istituzioni ai cittadini, dalle Forze dell’ordine alle case automobilistiche, e l’educazione al senso civico e rispetto delle regole sin dalla tenera età. L’incontro si è concluso con la proiezione di un video ricordo in cui scorrevano tanti volti di giovani che hanno lasciato la vita su una striscia di asfalto.