Il movimento “in Comune” va in trasferta e fa rete con le comunità vicine. L’altra sera, nel Municipio di Alberobello, alla presenza del sindaco e di altri assessori della giunta alberobellese, si è tenuta una tavola rotonda per discutere sull’imminente impianto di una grande antenna telefonica della Vodafone nel pieno centro della località Coreggia, in prossimità di una scuola elementare estremamente frequentata, a tempo pieno, dai bambini del posto. La questione ha suscitato le vibrate proteste dei residenti e la nascita di un comitato spontaneo che, in appena 24 ore, ha raccolto quasi quattrocento firme per dire “no” all’installazione. Lo stesso comitato ha voluto contattare e invitare Vito Bianchi, rappresentante del movimento “in Comune”, a prendere parte all’iniziativa di protesta, sulla scorta dell’esperienza già acquisita riguardo al territorio fasanese. E Bianchi ha accettato di buon grado. In effetti, oltre a supportare il comitato alberobellese con elementi giuridici e con la letteratura medico-scientifica più aggiornata, il prof. Bianchi non si è sottratto dall’intervenire alla manifestazione convocata presso il Comune di Alberobello. “Anche alla luce dei risultati del convegno da noi organizzato a Fasano il 21 dicembre scorso – ha spiegato Vito Bianchi – abbiamo sottolineato la pericolosità per l’esposizione continuativa dei bambini, per otto e più ore di fila, alle onde elettromagnetiche. Per non parlare di chi vive tutto il giorno a stretto contatto con la mega-antenna. Siamo dalla parte dei cittadini, di qualunque luogo essi siano, e ovunque si combatta l’arroganza di multinazionali che pretendono di imporre la legge del profitto sulla salute pubblica, sulla bellezza del paesaggio e su un’economia delicata, in quanto fondata sul turismo e sui contraccolpi che, ai flussi dei visitatori, potrebbero derivare dalla spaventosa bruttezza delle stazioni radio base e dai timori che suscita l’inquinamento elettromagnetico. L’area di Alberobello, qualora qualcuno se ne sia dimenticato, è patrimonio mondiale dell’umanità, rientra nell’elenco dei siti dell’Unesco. E la zona dove oggi la Vodafone, sempre lei, vuole piantare la sua ennesima antenna, è vincolata nel Piano urbanistico territoriale, al pari della Selva di Fasano. Ora, visto che le istituzioni glissano, o non tutelano il presente e il futuro del nostro territorio (col consueto sistema dello “scarico delle responsabilità” o del rimpallo di attribuzioni), le popolazioni locali hanno il diritto di non farsi schiacciare. Noi di “in Comune” saremo al fianco del comitato alberobellese e di tutti coloro che non intendono essere sopraffatti, nell’intento di “fare rete” e creare un processo democratico elaborato “dal basso”, contro chi bada esclusivamente ai propri interessi e non a quelli della collettività, contro chi vorrebbe ipotecare l’avvenire nostro e dei nostri figli. La protesta potrebbe sfociare nella dismissione in massa dei contratti-Vodafone e in più giornate di spegnimento totale dei cellulari, così da incidere, in modo sostanziale, sui guadagni dell’azienda di telefonia mobile, inducendola a più miti consigli e obbligandola a confrontarsi con le popolazioni locali”.