Vito Bianchi, ex candidato sindaco e attuale consigliere comunale del movimento “in Comune”, denuncia le omissioni o i ritardi con cui gli uffici comunali rispondono alle istanze di accesso agli atti e di conoscenza delle determinazioni dirigenziali. “In questi ultimi giorni – è il commento sarcastico di Bianchi – si è verificata l’ennesima anomalia: è lo “strano caso” del contratto stipulato con la ditta Tradeco il 22 gennaio scorso, in relazione all’appalto per la raccolta dei rifiuti urbani: vale a dire, la più grossa spesa per le casse comunali. Ebbene, a oggi, 5 febbraio 2013, di questo fantomatico contratto non si hanno notizie in Municipio e presso gli uffici competenti. E’ un contratto-fantasma, evidentemente ancora segreto, e ancora negato a chi, da consigliere comunale, vorrebbe verificarne la sostanza per esercitare in pieno il proprio ruolo di eletto dai cittadini. Ho personalmente inoltrato richiesta scritta di visione del contratto giovedì 31 gennaio, e da allora sono stato sballottato da un dirigente all’altro, da un tal funzionario a un talaltro ufficio, con la tecnica dello “scarico delle responsabilità” o del rimando al giorno dopo. Una e-mail è stata inviata allo studio notarile, dove il contratto è stato siglato, soltanto il 2 febbraio, poco prima delle ore 11,00. Era di sabato… Il bello è che, secondo alcuni, una copia del suddetto contratto sarebbe già approdata su qualche scrivania in Municipio! Solo che non la si tira fuori. E allora: gentili sì, ma stupidi no. E’ inaccettabile che documenti così importanti per il controllo della vita amministrativa vengano negati, o che se ne ritardi (artatamente?) la visione, alla vigilia di un consiglio comunale. Così come non è più sostenibile l’inaccessibilità alle determinazioni dirigenziali, che si protrae da diverse settimane: ciascun capo-gruppo avrebbe il diritto di visionarle e invece, con la scusa ora della carta che non c’è, ora del computer che non funziona o del personale indaffarato, di fatto, le determine, che potrebbero essere senza problemi inviate per e-mail, sono off-limits. A questo punto, a evitare ricorsi giudiziari, pretendo che copia cartacea di ciascuna determinazione, come accadeva in precedenza, venga recapitata nel cassetto apposito dei capi-gruppo. Viceversa, lo intenderò come una manovra – non proprio lecita – per celare gli atti amministrativi a un consigliere comunale. Alla faccia della trasparenza, tanto sbandierata dal governo cittadino”.