Torna ancora il Natale e come vuole la tradi zine ci scambiamo gli auguri, i doni e faciamo festa. Ma il senso religioso della festa va sempre più ecissandosi. Il Natale è stato investito da un’ondata di secolarizzazione che ha ridotto l’evento centrale della storia dell’umanità a un’orgia consumistica. Natale di chi? Molti neppure se lo chiedono. Il festeggiato, che dovrebbe essere Gesù Bambino, viene oscurato dalla figura bonacciona di Babbo Natale. Invece della grotta di Betlemme i negozi, e invece della grazia della redenzione i regali. Il paganesimo è sempre nascosto in qualche angolo del cuore, mentre il cristianesimo è una grazia che occorre continuamente conquistare e conservare. Il mondo celebri pure i suoi miti, ma il cristiano non si lasci catturare. È fondamentale che almeno i credenti vivano il Natale come un evento di fede e di grazia. Detto nel più semplice dei modi, la festa di Natale è il compleanno di Gesù Cristo. È nella notte del 25 dicembre di oltre duemila anni fa che il Figlio di Dio fatto uomo è stato donato al mondo dalla Vergine Maria. Celebriamo con la massima solennità questo evento centrale del cristianesimo, perché la nostra fede ha come suo punto di riferimento la persona di Gesù. Allora il nostro augurio è dunque quello di riscoprire, in questo Natale, Gesù, il figlio di Dio fattosi uomo, venuto ad abtare in mezzo agli uomini per indicare la strada da seguire per fare la volontà di Dio e per rendere questo mondo migliore! Buon Natale!