Il Movimento in Comune ha diffuso il seguente comunicato: “La realizzazione, nel cuore della Selva di Fasano, della torre-faro alta trentacinque metri, è illegittima”. E’ questa la sintesi di Vito Bianchi, consigliere comunale del movimento “in Comune”, riguardo ai lavori che starebbero portando alla realizzazione, di fianco alla Casina Municipale e ai campi del Tennis Club, in una zona con doppio vincolo (paesaggistico e naturalistico), di un enorme impianto per la telefonia. Il prof. Bianchi, al riguardo, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione urgente in occasione dell’odierno consiglio comunale. “La procedura per l’impianto della mega-antenna silvana – spiega Bianchi – confligge palesemente col regolamento approvato dal consiglio comunale di Fasano il 17 dicembre 2009. In pratica, l’amministrazione smentisce se stessa! Non so se succede anche altrove… E vengo ai dettagli. Il “Regolamento per l’installazione, la modifica, l’adeguamento delle stazioni radio base per la telefonia cellulare e degli impianti di radiotrasmissione in genere”, all’art. 5. recita testualmente: “L’installazione di impianti per la telefonia cellulare o per le tele-radio comunicazioni è consentita sulla base dei Piani comunali di localizzazione… L’Amministrazione comunale consente la installazione degli impianti per stazione radio base, conformi alla legge e conformi al “Piano Comunale Annuale di Localizzazione” approvato dalla Giunta Comunale…”. Ebbene, ancora stamattina, alle ore 11,15, quando mi sono appositamente recato presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Fasano, del “Piano Comunale Annuale di Localizzazione” non c’era traccia. Non è stato mai varato! Dunque, il procedimento per l’antenna silvana non poteva essere nemmeno aperto! Ed è uno. Inoltre, sempre nel regolamento comunale, sempre all’art. 5, è scritto testualmente che è necessario “…parere obbligatorio e vincolante dell’esperto paesaggista comunale da richiedere per tutti gli impianti al fine di garantire un’ottima contestualizzazione e ottimizzazione dell’intervento…”. La procedura manca pure di questo parere “obbligatorio e vincolante”, anche a voler prescindere dal fatto che l’installazione ricada in zona vincolata o costruita. E’ un parere ineludibile, la cui assenza inficia il procedimento. Il vulnus, quindi, è piuttosto evidente, e testimonia di come vengano elaborate e portate avanti alcune decisioni di chi governa la città. Naturalmente, abbiamo altre frecce al nostro arco. Che, eventualmente, scaglieremo al momento opportuno. Per ora, viste le gravi incongruenze, sarebbe saggio evitare di insistere con la costruzione della mostruosa antenna della Selva. Viceversa, non esiteremo ad adire altre vie”.