Rinnovato il Consiglio Direttivo dell’Associazione Teatrale “Peppino Mancini”, presieduto ora da Antonietta Mancini, figlia del compianto attore, e completato dalla vicepresidente Silvana Savoia, dalla segretaria Nuccia Sansonetti, e dai consiglieri Rossella De Mola, Angela Abbracciante e Francesco Cofano. Nuovo anche il direttore artistico, Michele Ido, regista e produttore teatrale. “Durante la mia presidenza – afferma Antonietta Mancini – vorrei far crescere sempre più professionalmente l’Associazione, nata per l’entusiasmo di soci appassionati di teatro che con il loro contributo hanno fatto diventare la “Peppino Mancini” un punto di riferimento del panorama teatrale dilettantistico pugliese. Il Festival di teatro amatoriale è divenuto un evento che richiama a Fasano decine di compagnie da tutta Italia, e Mimmo Capozzi, presidente uscente dell’Associazione, continuerà ad essere l’organizzatore dell’evento, che si svolgerà quest’anno dal 26 ottobre al 24 novembre”. “Alzare il livello delle produzioni, questo il mio obiettivo”, aggiunge il nuovo direttore artistico, Michele Ido, che nel 2007 ha fondato la casa di produzioni Panart ed ha firmato lavori con Lina Sastri, Paola Gassman, Giuseppe Pambieri, Vladimir Luxuria, Katia Ricciarelli, Ornella Muti e tanti altri noti attori. “Questo incarico mi dà l’occasione di scoprire il mondo amatoriale del teatro, con i suoi limiti ma anche con i suoi grandi entusiasmi – prosegue Ido, un oriundo fasanese che ora vive tra Roma e San Pietro Vernotico – Sicuramente non ritengo utile una filodrammatica fine a se stessa, mentre vorrei intraprendere un percorso di crescita iniettando del professionismo nella parte amatoriale”. Primo impegno per la “Peppino Mancini” il prossimo 5 agosto, quando sarà protagonista di una kermesse: una festa liberty al Minareto della Selva di Fasano, l’originale villa in stile moresco edificata 100 anni fa dal pittore Damaso Bianchi, la cui figlia Pia sposò l’attore fasanese Peppino Mancini. L’evento vorrà ricordare le feste ormai mitiche dei primi decenni del Novecento: una vera e propria celebrazione dell’arte: momenti di danza, musica, prosa e poesia animeranno, alla luce delle fiaccole, vari angoli del parco della villa, ricreando il più fedelmente possibile gli scenari tanto cari a Damaso Bianchi, il quale amava infatti organizzare simili eventi, coinvolgendo nello spirito artistico dell’epoca i villeggianti della Selva.