La Giunta Regionale Pugliese, presieduta da Nichi Vendola, ha deliberato il definitivo piano di riordino ospedaliero. All’ordine del giorno il taglio di numerosi posti letto con la conseguente chiusura di alcuni ospedali. Fra i nosocomi a rischio chiusura, vi era anche quello dell’Umberto I di Fasano. Dopo un’ampia e accesa discussione, anche grazie alla strenua difesa fatta dell’assessore Fabiano Amati, l’ospedale di Fasano è stato salvato, e rimarrà con gli attuali reparti e servizi in essere. Purtroppo, non si è potuto salvare il reparto di Ostetricia, che chiuderà non solo a Fasano, ma anche a Ostuni. La situazione dei due punti nascita infatti è risultata indifendibile a causa dello scarso numero di nascite verificatesi nel corso degli ultimi anni, nettamente sotto i limiti imposti dal piano sanitario, perchè potessero rimanere in vita. Questo il Commento dell’Assessore regionale Fabiano Amati: “Gli ospedali di Fasano ed Ostuni sono ancora una volta salvi, anche se hanno subito il taglio dei rispettivi reparti di ostetricia, a causa delle linee guida del ministero della salute, che giustificano la funzionalità solo con un numero di parti non inferiore a 500. Non deve sfuggire a nessuno, tuttavia, che tutti gli ospedali di Puglia hanno subito tagli sulla dotazione dei posti letto, e che nei prossimi anni la scure della chiusura si abbatterà su tutti gli ospedali con meno di 120 posti letto, e quella del ridimensionamento per quelli che ad oggi hanno più di 120 posti letto, solo per a successive chiusure. Ciಠvuol dire, insomma, che tra non più di un quinquennio l’offerta ospedaliera italiana e pugliese cambierà decisamente faccia, e nessun amministratore pubblico che si rispetti puಠrimanere inoperoso di fronte a tale prospettiva. Per quanto riguarda le questioni strettamente connesse al nostro territorio quindi, è giunta l’ora di prendere atto che nell’elenco degli ospedali da chiudere al prossimo turno ci saranno, senza dubbio, Fasano ed Ostuni. Che fare? La soluzione è semplice, se solo volessimo evitare di lasciare totalmente sguarnito di assistenza ospedaliera un territorio così ampio ed importante: accelerare al massimo il processo di realizzazione di una nuova e grande struttura ospedaliera intermedia tra Brindisi e Bari, da collocarsi verosimilmente a cavallo dei rispettivi territori. Se non saremo in grado di fare questo, la sorte dei nostri concittadini è già segnata perchè la delle strutture esistenti è stata solo rimandata, e nessuno di noi, pur eletti alla più prestigiose magistrature del globo, sarà in grado di evitarla. Approfitto pertanto dell’occasione per lanciare un appello vigoroso a solidarizzare tra noi per realizzare con estrema rapidità il progetto, auspicando la collaborazione di tutti i municipi interessati, anche nella loro propensione naturale a farsi promotori e custodi della migliore prospettiva di benessere dei Cittadini, partendo dal superamento di ogni localismo. Quanto a me, assicuro che nei prossimi giorni e mesi incentrerಠla mia attività solo su questo obiettivo. Ce la farà²? Lo spero tanto, anche per evitare che qualche nostro figlio possa dire, alla fine dei miei giorni, che non ci ho provato, nonostante avessi ricevuto la fiducia ed il consenso dei suoi genitori.”