Una chiesa Matrice gremita di fedeli radunatisi per celebrare assieme i 150 anni dell’Unità d’Italia mercoledì 16 marzo. Una celebrazione eucaristica presieduta dal priore don Sandro Ramirez e concelebrata dai parroci della zona pastorale di Fasano. Presenti alla celebrazione le confraternite, le autorità civili e militari della città di Fasano tra cui il sindaco Lello Di Bari e il Presidente del consiglio comunale Leonardo Cofano. Durante la predica don Sandro ha detto chiesto ai presenti “Con quale spirito viviamo come cristiani questa festa dell’Unità di Italia?” ed ha parlato del rapporto tra comunità cristiana e società civile richiamando la Lettera a Diogneto che dice “I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini, nè per territorio, nè per lingua, nè per consuetudini di vita. Infatti non abitano città particolari, nè usano un qualche strano linguaggio, nè conducono uno speciale genere”. Proseguendo l’omelia don Sandro ha richiamato anche le parole di Giovanni Paolo II nella sua preghiera per l’Italia del 1994 in un periodo in cui il nostro paese usciva fuori dalla triste pagina di Tangentopoli. Il priore ha detto “Come cattolici abbiamo da dare tanto e abbiamo dato tanto in questi 150 anni. Tanti uomini e donne della Chiesa hanno dato la loro testimonianza”. Ha inoltre anticipato il messaggio che Papa Benedetto XVI ha scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l’anniversario dell’Unità di Italia in cui si parla dell’apporto dei cattolici, attraverso Azione Cattolica e FUCI, all’impegno civile, politico, sindacale e non per ultimo alla scrittura della Carta Costituzionale e alla dedizione al Bene comune con persone come, Aldo Moro e Vittorio Bachelet, che hanno dato immolato la loro vita per causa del terrorismo. In chiusura don Sandro ha voluto riassumere la storia di Italia con alcune date: 20 settembre 1870, presa di Roma e fine del potere temporale della Chiesa 11 febbraio 1929, firma dei Patti Lateranensi 1 gennaio 1947, entrata in vigore della Costituzione Italiana 16 marzo 1987, rapimento di Moro e uccisione della sua scorta tra cui il fasanesi Franco Zizzi Il messaggio finale di don Sandro è stato: “Nella preghiera iniziale abbiamo chiesto a Dio di ascoltare la nostra preghiera dicendo che il vero progresso nella pace si attuerà attraverso l’onestà dei cittadini e la saggezza dei governanti. A me piacerebbe ribaltare questa preghiera con la saggezza dei cittadini e l’onestà dei governanti. Queste parole, onestà e saggezza, siano applicate a tutte e due le categorie”.

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