l giorno del Giovedì Santo è riservato a due distinte celebrazioni liturgiche, al mattino nelle Cattedrali, il vescovo con solenne cerimonia consacra il sacro crisma, cioè l’olio benedetto da usare per tutto l’anno per i Sacramenti del Battesimo, Cresima e Ordine Sacro e gli altri tre oli usati per il Battesimo, Unzione degli Infermi e per ungere i Catecumeni. A tale cerimonia partecipano i sacerdoti e i diaconi, che si radunano attorno al loro vescovo, quale visibile conferma della Chiesa e del sacerdozio fondato da Cristo; accingendosi a partecipare poi nelle singole chiese e parrocchie, con la liturgia propria, alla celebrazione delle ultime fasi della vita di Gesù con la Passione, morte e Resurrezione. Nel tardo pomeriggio c’è in ogni chiesa parrocchiale la celebrazione della Messa in “Cena Domini”, cioè la “˜Cena del Signore’. Non è una cena qualsiasi, è l’Ultima Cena che Gesù tenne insieme ai suoi Apostoli, importantissima per le sue parole e per gli atti scaturiti; tutti e quattro i Vangeli riferiscono che Gesù, avvicinandosi la festa degli “˜Azzimi’, chiamata Pasqua ebraica, mandಠalcuni discepoli a preparare la tavola per la rituale cena, in casa di un loro seguace. La liturgia ricorda la lavanda dei piedi, il gesto di servizio di Gesù che lavಠi piedi ai suoi discepoli, l’istituzione dell’eucaristia che viene esposta, a fine celebrazione all’adorazione dei fedeli. Popolarmente gli altari della reposizione sono i “sepolcri”, altari addobbati in cui vengono esposti il vino e il pane, simboli del corpo e sangue di Cristo, che vengono visitati fino a notte fonda da migliaia di fedeli. A Fasano la sera del giovedi santo prende il via il ciclo di 8 processioni che sino alla mattina di Pasqua si susseguono ricordando i vari momenti della Passione. Alle ore 20,30 dalla chiesa del Rosario prende il via la processione di Gesù nell’orto degli ulivi; al termine dalla chiesa di s. Antonio abate prende il via la processione di Gesù flagellato.