Un intenso momento di spiritualità ed emozioni è stato vissuto dai Volontari di Protezione Civile di Sabato 6 marzo, in occasione della udienza pontificia speciale concessa da Sua Santità Benedetto XVI, promossa dalla Santa Sede e dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile, erano presenti anche sei volontari appartenenti alla Associazione “Cb Quadrifoglio” di Montalbano di Fasano. Il gruppo era guidato dal presidente Giannicola D’Amico ed era composto dai volontari Francesco Simonetti, Domenico Laghezza, Maddalena Laghezza, Maria Teresa Neglia e Marco Morga. Nel corso dell’udienza sono stati ripercorsi i momenti più significativi degli ultimi dieci anni di Protezione Civile nella gestione delle emergenze e dei grandi eventi di carattere religioso. Occasioni alle quali, negli anni e nei mesi scorsi, non hanno mancato di dare il loro contributo proprio i volontari di Protezione Civile di Montalbano di Fasano, impegnati oltre che nell’emergenza Abruzzo del 2009, nel terremoto del Molise del 2002, nei grandi eventi legati alla Santificazione di Padre Pio, alle esequie di Papa Giovanni Paolo II nel 2005, alla successiva apertura del Pontificato di Benedetto XVI, al Congresso Eucaristico di Bari del 2005, alla visita papale a Brindisi del 2008 e a diverse altre emergenze e calamità avvenute sul territorio nazionale. Papa Benedetto XVI, di fronte ad una sala gremita di divise di ogni colore, si è rivolto ai volontari definendoli “una delle espressioni più recenti e mature della lunga tradizione di solidarietà che affonda le radici nell’altruismo e nelle generosità del popolo italiano“. “La missione della Protezione Civile ” ha evidenziato il Sommo Pontefice ” non consiste solo nella gestione dell’emergenza, ma in un contributo puntuale e meritorio alla realizzazione del bene comune, il quale rappresenta sempre l’orizzonte della convivenza umana anche e soprattutto nei momenti delle grandi prove“. “L’udienza papale ” dichiara il presidente dei volontari di Protezione Civile Giannicola D’Amico ” è stato per noi un momento davvero significativo ed emozionante che non puಠche incoraggiarci e spronarci a continuare a svolgere la nostra quotidiana opera in occasione di calamità naturali e grandi eventi“.