Il Tar di Lecce ha respinto il ricorso avverso l’esclusione dal concorso di comandante di Polizia municipale, bandito a suo tempo dal Comune di Fasano, presentato da un concorrente. La motivazione della sentenza recita: “Il titolo di studio di cui è in possesso il ricorrente, il diploma di laurea, rilasciato a termine di un corso triennale, non è quindi idoneo all’accesso al concorso, non potendo essere equiparato nè alla laurea specialistica, nè a quella magistrale”. Proprio quanto aveva sostenuto l’avv. Sante Nardelli, difensore del Comune di Fasano che si era costituito in giudizio. Alla luce di questa sentenza, l’Amministrazione comunale, che aveva bloccato il concorso proprio in attesa del pronunciamento del Tar, è orientata a riavviare le procedure concorsuali a breve, compatibilmente con la situazione finanziaria dell’Ente e con la composizione della commissione giudicatrice. I fatti. Per il 19 e 20 aprile scorsi, il Comune aveva bandito il concorso per l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato del comandante di Polizia municipale (posto vacante e ricoperto ad interim dal dirigente comunale Affari generali, Fernando Virgilio). Il concorso doveva svolgersi nell’aula consiliare del Palazzo municipale. Così, il primo mattino del 19, con già tutti i partecipanti pronti alla prima prova scritta prevista, giunge via fax al Comune la notifica del Tar che aveva sospeso gli effetti giuridici degli atti concorsuali, pur soltanto in via cautelare in attesa del merito. Il Comune, a quel punto, decise, al momento, di sospendere temporaneamente il concorso ed i partecipanti furono invitati a soprassedere alla prova. Adesso, c’è la sentenza del Tar che dà ragione al Comune: il provvedimento di esclusione dal concorso, deciso allora dalla commissione giudicatrice, è legittimo. Il concorso per comandante di Polizia municipale si era reso necessario, poichè il posto risultava vacante dal 16 marzo 2006, ossia dal giorno della scomparsa dell’allora comandante, maggiore Leonardo Spalluto.