Sembra proprio averci preso gusto il dott. Giovanni Narracci nel raccontare la storia, sia quella dei grandi eventi, sia quella locale, forse più difficile della prima per la scarsità di fonti e documenti. Così, l’anziano medico, nel giro di pochi anni ha abbracciato questa nuova passione e dopo aver scritto e raccontato delle bellezze del nostro territorio, degli Incas, di Scandemberg, di Maratona e di Roncisvalle, ora torna in libreria con “Il tricolore in convento”, edito da Palomar. In 133 pagine, con passione, l’autore cerca di far rivivere il contesto storico del Risorgimento, nella Fasano cavallo tra la fine del “˜700 e l’Unità d’Italia, tra le vicende della Repubblica Napoletana e di Ignazio Ciaia e quelle di Garibaldi e Cavour. Un periodo storico appassionante, narrato in forma di dialogo tra un realista e un progressista, alla presenza di giovani che frequentano il convento di S. Antonio di Fasano (l’immagine del chiostro di quello che conosciamo come ex asilo Ciaia fa da copertina al libro) i quali si fanno raccontare le vicende storiche per capire il fermento e le speranze di quegli anni. Le vicende locali sono inserite nel più ampio contesto della regione del Regno di Napoli e dunque, il romanzo è l’occasione per rileggere la storia fasanese di quel periodo, l’agitazione culturale del tempo e l’entusiasmo che coinvolge i giovani nella nascita della nuova nazione. Un po’ triste il finale con l’amara constatazione che l’Unità d’Italia ha lasciato il Mezzogiorno in pessime condizioni, senza alcun miglioramento rispetto al dominio borbonico, ma anche un messaggio di speranza sempre attuale: la scelta dei giovani protagonisti di impegnarsi perchè la gente del Sud si senta integrata nel nuovo Regno. Il libro con prefazione di Gianni Custodero, è stato presentato dal prof. Domenico Cofano dell’Università di Foggia presso la biblioteca comunale nel corso della rassegna “Fasano per i suoi autori“.