Il 21 e 22 settembre due giorni di festa con il coinvolgimento di tante associazioni che operano per la promozione e la tutela della collina.
Il tempo della vendemmia, da sempre, per i fasanesi rappresenta la fine della villeggiatura, tanto che il detto popolare “alla scennoute d’i vigne”, sta proprio a significare “il ritorno in città dopo la vendemmia”.
Da diversi anni l’Associazione Pro Selva organizza la “Festa dell’uva”, giunta alla 13^ edizione, momento di allegria che sancisce la fine dell’estate e il ritorno alla vita consueta di città dopo i mesi dedicati alla villeggiatura. Quest’anno la festa dell’uva si svolgerà in due giornate, il 21 e 22 settembre, grazie alla collaborazione con altri soldati della collina quali l’Associazione San Lorenzo, Cocolicchio l’antico Borgo, L’aia che raglia e Carmen Dance, con il patrocinio della Città di Fasano.
Sabato 21 settembre la festa avrà un prologo a Cocolicchio dove alle ore 18:15 ci sarà un momento di preghiera presso la chiesetta dei SS. Medici, in viale Chiesetta dei Pietrangeli, un tempo tappa del pellegrinaggio notturno che nella notte tra il 26 e 27 settembre vedeva tanti fedeli recarsi a piedi al santuario di Alberobello. Seguirà l’allestimento di carretti che sfileranno il giorno seguente e la mostra degli attrezzi di lavoro di contadini.
Questa giornata è curata, dalle associazioni “Coccolicchio l’Antico Borgo” e “San Lorenzo”. Si consolida così una collaborazione con la Pro Selva nata nel 2019 con il sodalizio presieduto da Comasia Bagorda che partecipa alla sfilata della festa dell’uva con un carretto trainato da un asinello e addobbato con oggetti della tradizione contadina. Del resto, con la festa dell’uva si vuole coinvolgere le realtà associative della collina che operano al Canale di Pirro, a Laureto con l’associazione San Lorenzo e appunto a Cocolicchio.
Programma
– 17.30 raduno sfilata nei pressi dell’antica chiesetta dei Pietrangeli;
– 18.15 momento di preghiera con don Gino Copertino;
– Al termine allestimento dei carretti musica tradizionale e momento di festa.
Domenica 22 settembre alle ore 17,00 in Viale Toledo, ci sarà il raduno di carri e carretti adornati con attrezzi della vendemmia e pampini per la tradizionale sfilata lungo il principale viale della Selva accompagnati dalla banda dell’associazione culturale musicale “Ignazio Ciaia” di Fasano, figuranti in costume contadino e danzatrici che animeranno il corteo con i balli della tradizione popolare. Nei pressi della Casina Municipale e in Largo Giannaccari i carri sosterranno così il pubblico potrà assistere alla pigiatura dell’uva vedendo da vicino gli strumenti della vendemmia e della produzione del vino. Non mancherà l’occasione per degustare tipici prodotti, ammirare i balli della tradizione, ascoltare la musica popolare, cercando di aggiudicarsi i premi della classica lotteria con in palio genuini prodotti di masseria. Previsto anche uno spazio dedicato alla poesia dal titolo “Vendemmia, vino e vincotto” con storie e versi curati del Natalizia Pinto, l’esibizione della violinista Graziana Galiulo con la maestra di danza Antonella Bagorda; l’animazione musicale sarà affidata a Piero Dj, mentre a condurre la serata sarà Ketty Loconte.
La collina fasanese un tempo era luogo di coltivazione di vitigni che producevano uve da vinificazione il cui uso era prettamente domestico. Oggi nella valle del Canale di Pirro, in alcune zone della Selva e di Laureto si continuano a coltivare i vigneti e in molti trulli ci sono ancora antichi palmenti. La festa dell’uva, oltre a rappresentare un momento di socialità e di aggregazione, ha lo scopo di tenere viva la tradizione dei vignaioli e la valorizzazione delle piccole produzioni locali, affinché una di storia secolare non vada perduta e dimenticata.