Si è svolto al teatro Sociale promosso dal Lions CLub Fasano e da altri sodalizi del territorio.
L’appuntamento dal titolo “Immigrazione: dall’Africa all’Italia”, tenutosi presso il teatro Sociale di Fasano, è stato un’occasione eccellente per approfondire la conoscenza e ricevere spunti di riflessione sul tema migratorio. Un evento che ha dimostrato l’efficace sinergia tra le varie associazioni fasanesi. La serata, infatti, promossa dal Lions Club Fasano, presieduto da Alfonso Belfiore, si è avvalsa della fattiva collaborazione del Rotary, con il presidente Leonardo Panzetta, unitamente alle loro componenti giovanili, Leo club con Mirka Sarcinella e Rotaract con Luca Fanigliulo, insieme all’Inner Wheel di Fasano con la presidente Elia Putignano che ad inizio serata ha salutato il pubblico ed ha presentato brevemente l’iniziativa a nome di tutti i presidenti.
La serata, condotta da Giuseppe Ancona, del Lions Club Fasano, ha ottenuto il patrocinio della “Fondazione Nikolaos” di Bari e del Comune di Fasano. A nome dell’amministrazione comunale fasanese è intervenuta l’assessore Cinzia Caroli che ha evidenziato l’importanza di iniziative di questo tipo per favorire l’integrazione e l’inclusione degli immigrati nel nostro territorio, tematica a cui la comunità fasanese mostra grande sensibilità.
Si è entrati subito nel vivo della serata con le dirette testimonianze di alcuni medici che hanno portato la loro esperienza sul tema dell’immigrazione. Sono intervenuti Davide Mosca, medico e già direttore della sezione sanitaria dell’”OIM – Organizzazione Internazionale Migrazioni” – la principale organizzazione intergovernativa in ambito migratorio di cui l’Italia è uno dei Paesi fondatori – e le dott.sse Lucia Raho e Marcella Schiavone di “Medici con l’Africa CUAMM – Collegio Universitario Aspiranti Medici Missionari” – la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
La proiezione di un video molto suggestivo, che ha presentato i due enti, ha anticipato gli interventi degli ospiti, ben sollecitati dalle domande di Dodi Mancini, giornalista e socio del Rotary Club Fasano.
Davide Mosca ha delineato la particolare complessità del fenomeno migratorio la cui gestione è resa ancora più difficile dalla mancata collaborazione di alcuni Stati che non seguono le linee indicate dall’Onu per raggiungere una migrazione ordinata a beneficio di tutti. Ha poi sottolineato che gli immigrati africani con i loro guadagni contribuiscono a sostenere i paesi di provenienza ed ha evidenziato che l’Africa, per il suo costante sviluppo, deve ritenersi una risorsa importante per l’economia mondiale, seppure le politiche di crescita adottate nel continente favoriscono gli Stati ricchi, penalizzando i più poveri.
Poi Lucia Raho, coordinatrice medica del progetto Cuamm in Puglia, medico in pensione che ha avuto l’idea di donare la sua esperienza agli altri scegliendo di stare vicina soprattutto a chi vive negli “insediamenti informali”, veri e propri ghetti occupati da braccianti agricoli provenienti dall’Africa. Con un camper attrezzato, messo a disposizione dalla Regione Puglia, i medici del Cuamm raggiungono queste zone spesso inaccessibili, in particolare nel foggiano, erogando sanità di base e offrendo informazioni sui loro diritti e su cosa fare per ottenerli. Un modo anche per accorciare le distanze tra gli immigrati e la comunità che li ospita.
Marcella Schiavone ha detto di essere stata incoraggiata a seguire “Medici con l’Africa”, proprio per la volontà di essere “con” gli amici africani, di mettersi al servizio di chi è in difficoltà, avendo la consapevolezza di essere nata in una parte fortunata del mondo. Ciò l’ha spinta ad andare in vari paesi dell’Africa a prestare la sua opera, un’attività che gli ha anche consentito di approfondire le sue conoscenze mediche ed effettuare importanti studi e ricerche.
Dodi Mancini ha poi invitato sul palco due ospiti del centro di accoglienza straordinaria “Casa del Sole” di Laureto di Fasano, accompagnati da Stefania Baldassarre rappresentante di Take Care s.r.l., società che gestisce l’ente. A parlare per primo è stato un ragazzo proveniente dal Mali di 24 anni, da sette mesi in Italia, dopo essere stato anche nelle dure prigioni della Libia. A Fasano fa l’agricoltore ma gli piacerebbe imparare il mestiere di piastrellista, sognando così di costruire il suo futuro. Poi l’esperienza di un ragazzo pakistano che, costretto ad abbandonare la sua Terra di origine, dopo un lungo peregrinare per diversi stati europei, è arrivato in Italia. Adesso lavora in un bar della città e qui ha detto di sentirsi ben integrato e accolto.
Di grande intensità anche le parole di mons. Giuseppe Favale, vescovo della diocesi Conversano-Monopoli. Nel suo intervento, a conclusione della serata, ha spiegato che l’immigrazione non deve ritenersi un problema ma un’opportunità di crescita per la società, per il territorio, per l’esperienza umana. L’Africa, insieme alla sua popolazione, va amata. I fratelli africani affrontano le grandi difficoltà del viaggio pur di lavorare e poter aiutare le loro famiglie e quindi vanno aiutati ed integrati perché ogni essere umano deve avere la sua dignità. Ha poi evidenziato che tanti sono i sacerdoti di origine africana che operano tra noi e che dimostrano, con il loro operato, di essere persone dalla grande ricchezza umana.
Una serata da ricordare, seguita da un pubblico attento e numeroso. Presenti in platea, oltre alle varie autorità civili e militari, anche Antonella Scatigna di Locorotondo, impegnata nell’associazione “Mani unite per il Congo”, nonché allievi del liceo “Da Vinci” di Fasano ed una delegazione di studenti della scuola CPIA di Brindisi, sede di Fasano.