Per il secondo spettacolo in concorso alla XIV edizione del Festival “Di scena a Fasano”, nella serata di ieri (sabato 28 ottobre) sono saliti sul palco del Teatro Sociale gli interpreti della Compagnia Gli Ignoti di Napoli con «Ferdinando», opera di Annibale Rucello per la regia di Guglielmo Marino.
Viaggio a ritroso nel tempo, per arrivare alla Napoli borbonica del 1870. Catapultato nella casa di una famiglia aristocratica in decadenza, lo spettatore assiste alle lamentele di Donna Clotilde a letto, ipocondriaca e con il male di vivere, servita e riverita da Gesualda, sua cugina nubile. A scandire il loro tempo, immobile e noioso, sono le visite del prete, don Catellino. Dietro il perbenismo della situazione si nascondono tanti intrighi e bugie: a manifestarli sarà l’arrivo del giovane Ferdinando, nipote lontano e ben educato che, invece, porterà alla luce del sole le pulsioni represse e le menzogne. Con il suo modo di fare, astuto e perseverante, il ragazzo saprà mettere in mostra la sete di potere, le cattiverie, la corruzione, le nefandezze di persone oppresse dalle convenzioni sociali e dalla solitudine.
La pièce in due atti, capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello (1956-1986) che omaggia il dialetto napoletano, riconosciuto come “sola lingua possibile”, ha messo in luce – proprio con un’illuminazione rivelatoria sul palco e l’interpretazione degli attori amatoriali – la vera natura delle figure umane, avvolte dal buio dei sentimenti e dalla pesantezza di abiti barocchi.
Prossimo appuntamento con il Festival, sabato 4 novembre, alle ore 21.00, con “Diecigiugnoventiquattro” di Giancarlo Loffarelli.
Per RD Notizie: Angelica Sicilia