La lettera che sta alla base della narrazione del romanzo “Le frontiere dell’inquietudine” (Schena editore), è quella autentica inviata al parroco di Savelletri, nell’immediato dopoguerra da un ufficiale italiano fuggito dall’Albania per non cadere prigioniero dei tedeschi.
Salvato, insieme ai suoi compagni di avventura, dalla Divina Provvidenza dopo essere stati in balia della burrasca per 34 ore. Questo documento è stato trovato tra le carte di famiglia da Carmine Natale, un ex funzionario dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bari, con un passato giovanile nel volontariato gesuitico e, scopertosi, scrittore prolifico da quando è in pensione.
In quest’ultimo suo lavoro, Carmine Natale, racconta la storia avventurosa ma anche intima e sentimentale di Simon Lagarde, il protagonista, che è un volontario internazionale che si trova casualmente in un villaggio di pescatori dove recepisce e matura il messaggio evangelico di schierarsi a fianco dei poveri e di coloro che non hanno voce. Un personaggio che per certi aspetti ricorda don Milani – del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita- e soprattutto Paolo Amati (nonno dell’Autore) che a Savelletri fondò la scuola popolare per i pescatori, dando l’avvio allo sviluppo della località. Un autentico pioniere che si spese (anche con parte del patrimonio di famiglia) per creare condizioni di crescita e giustizia sociale.
Il libro (pagine 190; € 20,00; con foto d’epoca della Savelletri degli Anni ’40), verrà presentato venerdì 28 luglio alle ore 18,30 presso l’Hotel La Sorgente a Savelletri di Fasano dal giornalista Franco Lisi.
L’Autore, l’Editore e il titolare dell’Hotel saranno lieti di offrire agli intervenuti un cocktail di benvenuto.